Washington – È una missione delicata quella che porta oggi, martedì 25 marzo, due figure chiave dell’Unione Europea nella capitale statunitense. Bjoern Seibert, capo di gabinetto della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e considerato il suo “uomo ombra”, insieme al commissario al Commercio Maroš Šefčovič, incontreranno alti funzionari dell’amministrazione Trump. Obiettivo: scongiurare un’escalation commerciale che rischia di travolgere i rapporti tra UE e Stati Uniti, già messi alla prova dalle recenti provocazioni trumpiane.

Il contesto è teso. Dopo l’imposizione da parte del presidente Donald Trump di dazi del 25% su acciaio e alluminio importati, senza eccezioni né esenzioni, l’Europa si prepara a una risposta con “tariffe reciproche” che potrebbero entrare in vigore il prossimo 2 aprile. La delegazione europea cerca un dialogo costruttivo per evitare una guerra commerciale che danneggerebbe entrambe le sponde dell’Atlantico, ma le speranze di un’esenzione sembrano ormai svanite. “Siamo realisti: nessuno sembra destinato a sfuggire ai dazi su acciaio e alluminio. Ora il focus è sulle contromisure”, trapela da fonti vicine alla Commissione.

La strategia di Bruxelles è duplice: da un lato, mostrare fermezza nel difendere gli interessi europei; dall’altro, lasciare aperta la porta alla negoziazione. Seibert e Šefčovič porteranno al tavolo proposte concrete, tra cui un possibile aumento degli acquisti di gas naturale americano, un tema caro a Trump, che di recente ha minacciato ulteriori tariffe se l’UE non compenserà il deficit commerciale con gli USA. Tuttavia, le provocazioni dell’entourage trumpiano – che in questi giorni ha alzato i toni, evocando persino scenari geopolitici estremi come la questione della Groenlandia – complicano il dialogo.

“L’Europa vuole evitare uno scontro stupido sui dazi”, ha dichiarato un diplomatico europeo, sottolineando l’importanza di una risposta “ferma ma proporzionata”. Intanto, von der Leyen, pur non presente fisicamente, supervisiona da vicino l’incontro, consapevole che il risultato potrebbe definire il futuro delle relazioni transatlantiche. Sullo sfondo, il rischio di un’ulteriore frammentazione economica globale, con l’UE che guarda anche a nuove alleanze, come quella con l’India, per diversificare le sue opzioni.

La giornata di oggi sarà cruciale: un accordo potrebbe raffreddare le tensioni, mentre un fallimento porterebbe l’Europa a un passo dalla rappresaglia commerciale. Gli occhi di Bruxelles e Washington sono puntati su questo incontro, tra pragmatismo e una partita a scacchi sempre più intricata.

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