Fonte Paese sera

Dopo il parere favorevole del Cipe alla realizzazione del nuovo corridoio intermodale Roma-Latina, con annessa bretella Roma-Tor De Cenci alla A12, esplode la voce contraria del comitato “No Corridoio” che annuncia un imminente ricorso al Tar, forte del sostegno dell’intero quadro politico cittadino.  De Priamo, presidente della commissione ambiente :”Progetto contro il territorio” DI M. CARTA

A poche ore dalla sua approvazione il corridoio intermodale Roma Latina, con annessa bretella A12 RomaTor de Cenci, divide le istituzioni. E mentre il governatore del Lazio Renata Polverini esulta per il parere favorevole del Cipe alla realizzazione dell’opera, il consiglio comunale si schiera a fianco del comitato cittadino “No Corridoio”, da sempre contrario.

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IL COMITATO – “Noi come cittadini siamo stati tenuti all’oscuro dalle istituzioni da sempre – denuncia Gualtiero Alunni, membro del comitato  – e questo è molto grave. Sul progetto del Corridoio Intermodale Roma-Latina ci sono diversi problemi, in particolare di sicurezza e di ambiente. Appena verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale faremo ricorso al Tar”.

L’ASSEMBLEA – Tante sono le criticità esposte questa mattina in un’assemblea in Campidoglio a cui hanno preso parte praticamente tutte le forze politiche Pd, Pdl, Fds, Sel e Verdi. Rischi idrogeologici, ambientali e archeologici, che potrebbero devastare una delle parti più belle dell’agro laziale, stravolgendo interi quartieri storici come Tor de’ Cenci, Villaggio Azzurro e Vitinia, e zone di recente urbanizzazione, come Torrino Mezzocammino. “Il ministero dei beni culturali che nel 2004 aveva dato parere negativo evidenziando 38 prescrizioni lungo il tracciato, solo pochi giorni fa, pur confermando le criticità ha dato parere favorevole. E’ evidente che ci sono state forti pressioni” prosegue Alunni, incalzato dal presidente del municipio XIII, Pasquale Calzetta,  che aggiunge “nel 2011 avevamo stanziato in bilancio un milione e mezzo di euro per la sistemazione di via del Risaro che avrebbe permesso un migliore collegamento dell’area con la stazione di Vitinia. Non è stato possibile realizzarla per la presenza di vincoli, mi chiedo ora che fine abbiano fatto questi vincoli”.

LE ALTERNATIVE – Alla nuova autostrada, che non risolverebbe i problemi di mobilità, ma li aggraverebbe con pesanti conseguenze per le casse pubbliche (il costo stimato di tre miliardi in project financing, secondo tutti i partecipanti all’assemblea, sarà destinato a salire), il comitato No Corridoio propone alcune soluzioni alternative di gran lunga più economiche, come la messa in sicurezza della Pontina sino a Terracina, il rafforzamento della ferrovia Nettuno Campoleone, il  ripristino delle 20 corse tagliate sulla ferrovia Roma Napoli in seguito all’avvio della Tav, ma soprattutto la realizzazione della metropolitana leggera Roma Pomezia, inizialmente prevista nel progetto, chiamato per questo “intermodale” .“Il 20 giugno abbiamo fatto una manifestazione, – ha aggiunto Alunni – e abbiamo ottenuto un incontro al ministero delle Infrastrutture, dove è stato consegnato un documento sulle criticità e le proposte alternative ma non abbiamo avuto alcun riscontro. Non c’è uno straccio di tracciato sull’intermodalità”.

LA POLITICA – Contro la nuova autostrada la politica cittadina si schiera compatta e alla mozione approvata in provincia la scorsa settimana si spera si possa aggiungere anche il parere dell’assemblea Capitolina già nei prossimi giorni, durante la discussione del bilancio. “Noi siamo pronti a opporci in tutti i modi contro questo spreco di denaro pubblico“ annuncia Gemma Azuni, consigliere di Sel, che almeno a parole trova l’appoggio della maggioranza. “Roma Capitale non condivide questo progetto – spiega Andrea De Priamo, presidente della commissione ambiente del comune di Roma – La città avrebbe bisogno di altre infrastrutture prima di questa. Se si è arrivati a questo progetto non possiamo accettarlo. Così com’è è un progetto contro il territorio”. Sul piede di guerra il vice sindaco Sveva Belviso che fa sapere che appoggerà il ricorso dei cittadini e dichiara: “In spregio a qualsiasi forma di ascolto e di valutazione concertativa  il Cipe ha completamente ignorato le richieste provenienti dai cittadini e dai territori interessati al tratto autostradale A12 – Tor de Cenci, che si sono visti calare dall’alto un progetto impattante e non indispensabile, ma addirittura peggiorativo, per la viabilità locale”.

E’ anche per questo, però, che il consigliere regionale Fds, Fabio Nobile,  chiede al centrodestra di fare ritirare il parere favorevole all’opera dato dai singoli dipartimenti.  “Questa è una di quelle opere che invece di creare sviluppo va a impoverire e a creare problemi”, riflette Athos De Luca, consigliere Pd, bacchettato pochi minuti dopo da Nando Bonessio, segretario dei Verdi “Il Pd faccia chiarezza sulla sua posizione. Qui si schiera contro il corridoio, mentre a Latina ha dato vita a un comitato favorevole all’opera”.

I COSTI – A puntare  il dito sui costi eccessivi dell’opera e sul grave impatto ambientale del tratto compreso fra la A12 Roma – Civitavecchia e Tor de’ Cenci, i cui lavori dovrebbero partire nel 2013, è anche Legambiente .“Per realizzare quel collegamento – dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – sono previsti un incredibile viadotto sopra Vitinia e la Colombo e una galleria di 16 chilometri con un ponte di 1,5 chilometri alto 25 metri sul Tevere e sopra le case del Torrino. Le criticità ambientali sono evidenti, soprattutto per il Parco Regionale di Decima Malafede, la Riserva Statale del Litorale Romano e il fiume Tevere stesso”.

I “FAVOREVOLI” – Nonostante la schiera dei no si faccia più nutrita di ora in ora, non mancano i pareri favorevoli. Alle parole di soddisfazione espresse da Renata Polverini, a ridosso della decisione del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), si affianca il giudizio di Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio. “L’opera  contribuirà a ridurre il gap infrastrutturale tra Nord, Centro e Sud del Paese, favorendo il Lazio, la cui posizione centrale rispetto al Mediterraneo deve essere esaltata”. Del suo stesso parere il sindaco di Latina, Giovanni De Giorgi, secondo cui “il progetto complessivo consente alla città di Latina di poter uscire da un isolamento penalizzante dovuto alla carenza di infrastrutture. E’ importante sottolineare, infatti, che oltre al corpo principale dell’opera, che si innesta sul tracciato della Pontina, il progetto prevede la realizzazione del collegamento con l’autostrada attraverso l’allacciamento Cisterna-Valmontone”.

Marco Carta

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