Il recente viaggio di Giorgia Meloni in Cina ha segnato un’importante fase di dialogo bilaterale, con l’obiettivo di rafforzare i legami commerciali e superare le tensioni generate dall’abbandono della Nuova Via della Seta. Nel video postato su X durante il volo verso Parigi, la premier ha descritto la missione come “costruttiva” e ha sottolineato l’intenzione di rimuovere gli ostacoli all’accesso dei prodotti italiani nel mercato cinese.

L’incontro con il presidente Xi Jinping ha suscitato qualche polemica, data l’assenza della stampa italiana, ma l’obiettivo è chiaramente rivolto a una rivitalizzazione delle relazioni, in particolare sul fronte economico. Meloni ha evidenziato l’importanza di Shanghai come centro nevralgico per le aziende italiane, con quasi 1.200 imprese registrate nella città, che rappresentano un sostanziale volume di interscambio commerciale.

Il premier ungherese, Petere Szijjarto, ha elogiato la visita, sostenendo l’idea che il dialogo tra l’Europa e la Cina sia cruciale nel contesto attuale internazionale. In questo scenario, la missione di Meloni non solo mira a ristabilire rapporti commerciali, ma si propone anche come un’opportunità per l’Italia di posizionarsi come interlocutore privilegiato in Europa per la Cina.

Meloni ha concluso la sua visita con un incontro a Shanghai con il segretario del Partito comunista locale, ribadendo l’importanza della cooperazione su diversi fronti: economico, culturale e scientifico. La missione è stata quindi vista come un passo strategico per rilanciare le relazioni Italia-Cina, con la speranza che porti a risultati concreti nel lungo termine.


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