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“Un programma che tenga dentro il ministero dello Sviluppo, il piano nazionale trasporti e la Regione Campania: far rinascere l’Irisbus è possibile e sarebbe un segnale di rinnovata attenzione del Governo per lo sviluppo industriale del Paese”.

Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca, intervenendo ad Avellino a un convegno con il segretario della Fiom, Maurizio Landini, sull’Irisbus di Valle Ufita, lo stabilimento dell’Avellinese che produceva autobus urbani ed extraurbani chiuso dalla Fiat nel luglio del 2011.

“Produrre autobus – ha sottolineato De Luca – non è una attività fuori mercato, come dimostra lo stabilimento francese della stessa Fiat: abbiamo bisogno di autobus; c’è l’Irisbus, una struttura produttiva all’avanguardia; non vi sono costi di produzione che collochino il prodotto fuori mercato.

Dunque – ha aggiunto – dobbiamo mettere in piedi uno sforzo che riguarda principalmente il governo nazionale ma anche la Regione Campania, che ha competenza essenziale sul trasporto pubblico locale e dovrebbe definire anche un programma minimo di sostegno all’imprenditoria con fondi europei”. Secondo De Luca, “l’Italia non può vivere soltanto di sole e mandolino, tra l’altro anche il settore del turismo è in crisi.

Deve invece essenzialmente vivere di manifattura, industria moderna e qualificata, in grado di reggere la competizione mondiale. Senza industria diventiamo un Paese che conta più niente”.

A proposito della nomina del vertice dell’Autorità portuale di Napoli De Luca ha detto: “Una figura condivisa e competente, nell’interesse della portualità di Napoli e non di qualche forze politica o, peggio ancora, di qualche corrente di forza politica”.

Il viceministro alle Infrastrutture, Vincenzo De Luca, sempre ad Avellino ha detto: “Non so quale sarà la decisione del ministro Lupi – aggiunge De Luca – la mia opinione l’ho espressa e la ribadisco: si deve trovare una figura in grado di reggere la gestione di una struttura importante come è quella dell’Autorità portuale di Napoli. Intanto abbiamo già perso cinque mesi per le manfrine politiche”.

(fonte: Salernonotizie.it)


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