(AGENPARL) – Perugia, 02 ott – Il consigliere regionale Manlio Mariotti (Pd) esprime preoccupazione per l’esito “fortemente negativo” della riunione di ieri mattina al Mise del tavolo tecnico convocato in merito alla costruzione della centrale di compressione di Sulmona. Per Mariotti, quanto emerso apre uno scenario “di grande preoccupazione e di serio conflitto istituzionale” sulla realizzazione del gasdotto Brindisi – Minerbio ed in particolare per i tratti di tracciato Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino”. Con la convinzione che l’opera va fatta, ma realizzata diversamente, Mariotti  si dice convinto che “di fronte alle chiusure di Snam e del Governo”, sia necessaria “una forte e unitaria mobilitazione istituzionale, insieme al complesso delle comunità territoriali”.  “L’esito fortemente negativo della riunione di ieri mattina al ministero per lo Sviluppo economico del tavolo tecnico convocato per discutere in merito alla costruzione della centrale di compressione di Sulmona, apre uno scenario di grande preoccupazione e di serio conflitto istituzionale sulla realizzazione del gasdotto Brindisi – Minerbio ed in particolare per i tratti di tracciato Sulmona-Foligno e Foligno-Sestino”. Lo scrive il consigliere regionale Manlio Mariotti (Partito democratico) per il quale “le valutazioni espresse da Snam Rete Gas e l’atteggiamento tenuto dai rappresentanti del ministero hanno ribadito, nelle sostanza, la loro indisponibilità non solo a riconoscere al tavolo un ruolo ed una funzione concreti di confronto e approfondimento fra i diversi soggetti interessati, ma anche a prendere in considerazione qualsiasi ipotesi o proposta alternativa al tracciato individuato nel progetto”. Per Mariotti, “quanto successo, oltre a disattendere la risoluzione approvata alla unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che impegnava il Governo ad un costruttivo coinvolgimento delle istituzioni territoriali per l’individuazione di soluzioni condivise alla costruzione dell’opera, rende ininfluente e puramente formale ogni istanza di partecipazione e discussione democratiche avanzate in questi anni, ad ogni livello, da comunità, associazioni, rappresentanti di istruzioni regionali e locali. Istanze – aggiunge l’esponente democratico – che non hanno mai negato la necessità di un’opera infrastrutturale, certo complessa ed impattante, ma comunque essenziale per diversificare l’approvvigionamento energetico del paese, per garantire le esigenze di copertura del suo fabbisogno energetico, per migliorare la sua capacità competitiva e di sviluppo economico. E tuttavia senza che ciò potesse, o possa, pregiudicare la tutela naturalistica, paesaggistica e culturale di territori di straordinario pregio ambientale, come sono quelli della dorsale appenninica. Ed inoltre senza mettere in discussione la stessa sicurezza dei cittadini, visto l’elevato grado di sismicità del territorio attraversato dal gasdotto”. “Quindi un’opera da realizzare, ma diversamente. Questo – secondo Mariotti – è il senso e il contenuto della mozione approvata, senza alcun voto contrario, dall’Assemblea legislativa regionale martedì scorso. Questa la volontà e la richiesta espresse dall’Assemblea degli amministratori dei Comuni umbri interessati dal tracciato del gasdotto che si è svolta a Gualdo Tadino lo scorso 26 settembre. Il Mise – fa sapere Mariotti – dopo la riunione senza accordo del tavolo tecnico di ieri mattina ha reiterato la volontà di convocare la conferenza dei servizi per definire l’iter autorizzativo per la realizzazione della centrale di Sulmona e di fatto dare per scontato che il tracciato definitivo del gasdotto non potrà che essere quello del progetto di Snam Rete Gas. Per il Mise il lavoro del tavolo tecnico è ‘de facto’ concluso, per quanto ci riguarda invece non è, nel merito, ancora incominciato”. “A questo punto – ribadisce Mariotti – diventa ancora più stringente l’esigenza che, come richiesto nella mozione approvata in Aula, la Giunta regionale dell’Umbria insieme alle altre Regioni coinvolte, riconfermi al Governo la sua contrarietà al tracciato del gasdotto, la richiesta dar seguito al confronto con l’azienda e le istituzioni locali al tavolo tecnico e quindi di non procedere alla convocazione della conferenza dei servizi fino a quando quel confronto non sarà esaurito. È anche indispensabile che a sostegno di questo impegno della Regione facciano da subito sentire la loro voce tutte le Istituzioni locali coinvolte nella realizzazione dell’opera”. Per Mariotti, in conclusione, “è ormai evidente che di fronte alle chiusure di Snam e del Governo solo una forte e unitaria mobilitazione istituzionale, insieme al complesso delle comunità territoriali, può creare le condizioni per la realizzazione di una opera infrastrutturale importante per il paese e al contempo compatibile con la tutela del patrimonio ambientale e la sicurezza dei cittadini dell’Umbria”.


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