(AGENPARL) – Roma, 01 ott – Attuare il “codice rosa” negli ospedali dell’Umbria, aprire un pronto soccorso sociale, che possa  farsi carico 24 ore al giorno dei minorenni vittime di violenza, mettere in atto buone prassi e codici  di comportamento per interventi più efficaci in caso di violenza di genere da parte delle forze  dell’ordine, lavorare insieme alla magistratura per la stesura di un protocollo che metta in rete  istituzioni, sindacato e volontariato per dare risposte efficaci alle richieste di tutela da parte delle  vittime. Sono questi i temi emersi durante i due seminari, organizzati dall’associazione Prometehus, che  raccoglie tutte le sigle dei sindacati di polizia, rivolti alle forze dell’ordine ma aperti anche alla  cittadinanza, per la formazione delle forze dell’ordine sul tema della violenza di genere che si sono  tenuti a Perugia e Terni, rispettivamente il 16 e il 30 settembre scorso. Gli incontri che hanno visto la partecipazione di 400 rappresentati delle forze dell’ordine  appartenenti ai vari corpi, sono stati la seconda tappa di un’altra serie di incontri di formazione  organizzati a marzo presso la questura di Perugia e a Terni nella sala della Provincia. Il tema  centrale del primo incontro di formazione era incentrato sull’analisi e la spiegazione dei  meccanismi psicologici che sono alla base di un legame violento e della condizione psicologica che  la donna vive quando si trova in questa situazione. Questa seconda serie di incontri ha aggiunto un nuovo elemento, analizzando il tema della vittimizzazione secondaria: attraverso la proiezione della video inchiesta “Complici. Di cosa  parliamo quando parliamo di violenza alle donne” scritta da Vanna Ugolini per Margot Project per  la regia di Pasquale Rossi, sono state analizzate le difficoltà che le donne incontrano quando  decidono di intraprendere un percorso giudiziario e casi in cui le istituzioni danno risposte  formalmente corrette ma sostanzialmente inefficaci, tanto che le donne rischiano così di dover  subire una seconda forma di violenza e le istituzioni rischiano di diventare dei “complici”  inconsapevoli di questa vittimizzazione. “E’ stato molto importante per le forze dell’ordine mettersi in gioco perché solo superando i propri  limiti e analizzando quello che non funziona nei meccanismi di tutela delle donne vittime di  violenza che si possono fare passi in avanti in questa direzione. Il fatto che la polizia si confronti sui propri limiti, ma anche sulle proprie risorse e potenzialità è un punto importante di partenza per attuare il cambiamento  culturale necessario per sradicare il fenomeno della violenza di genere”  hanno sostenuto il Dott. Massimo Pici, moderatore dell’ incontro, e Daniele Pace, Presidente dell’  associazione Prometheus, apprezzando la sensibilità e disponibilità dei Questori delle due Province,  che rappresentano il vero punto di forza di istituzione democratica al servizio dei cittadini. Un punto di partenza da cui si vuole, comunque andare avanti, come è emerso durante tutti e due gli  incontri. Sono stati molti gli spunti di intervento, di critica ma anche di proposte: dall’introduzione  di buone prassi nella raccolta delle denunce alla creazione di un protocollo rivolto alle forze  dell’ordine che effettuano il pronto intervento, dalla necessità dell’introduzione del codice rosa  negli ospedali dell’Umbria a quella di avere un pronto soccorso sociale che funzioni sulle 24 ore per  dare risposte efficaci ai minorenni che subiscono maltrattamenti, dall’analisi dei meccanismi  legislativi alla necessità di aprire non solo centri di tutela delle donne ma anche di cura per gli  uomini maltrattanti. Un panorama dunque molto vario di interventi che potrebbe presto prendere la  forma di un protocollo in cui tutte le parti si mettono in rete per lavorare in maniera coordinata e  sinergica contro la violenza di genere. Un auspicio che è emerso dai due seminari ma anche una necessità sentita ormai da più parti.  Hanno partecipato come relatori ai seminari formativi: Giovanni Paciullo Rettore Università  per Stranieri, Andrea Romizi, sindaco di Perugia, Daniela Tedeschi, assessore Pari  Opportunità Comune di Terni, Andrea Gambassi Vice Prefetto di Terni, Giovanni Rossi,  procuratore capo presso il tribunale per i minorenni di Perugia, Carmelo Gugliotta, questore  di Perugia, Carmine Belfiore Questore di Terni, Anna Maria Giannini, docente di Psicologia  università la Sapienza, Marco Chiacchiera, dirigente squadra mobile di Perugia, Francesco  Petitti, dirigente squadra mobile di Terni, Massimo Pici, segretario provinciale Siulp, Claudio  Senese, segretario Regionale del Sap, Angelo Biondo, docente esperto in protezione personale,  Valentino Maestrini, docente esperto in protezione personale, Stefano Curini, direttore del  Pronto soccorso di Terni, Giuliana Scorsoni, avvocato, Chiara Meloni, attrice, Vanna Ugolini,  Margot project, Pasquale Rossi, regista.


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