(AGENPARL) – Roma, 01 ott – “Il Tfr in busta paga può essere una soluzione per ampliare il reddito disponibile delle famiglie, anche quelle che non ricevono il bonus di 80 euro, e rilanciare i consumi interni. Senza dimenticare che l’aumento dell’età pensionabile rende meno determinante il Tfr come seconda gamba del trattamento previdenziale”.

A dirlo è Raffaello Vignali, responsabile Sviluppo Economico del Nuovo Centrodestra che però aggiunge: “Come sottolineato anche dalle organizzazioni delle piccole e medie imprese artigiane e del commercio, è assolutamente necessario fare in modo che una simile operazione si riveli l’ennesima tegola nei confronti delle Pmi, che rischierebbero di dover affrontare un enorme problema di liquidità. Per questo motivo, oltre a garantire alle famiglie la piena facoltà di scegliere e la volontarietà del lavoratore, è indispensabile escludere gli addetti delle piccole imprese, quelle fino a 49 dipendenti che non hanno l’obbligo di versare il Tfr ai fondi di categoria o all’Inps” conclude Vignali.

 


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