(AGENPARL) – Roma, 02 ott – “L’ipotesi del TFR in busta paga è l’ennesima idea campata in aria di un Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, oramai accartocciato su se stesso e sulle tante promesse fatte, nessuna delle quali è diventata realtà. I molti dubbi che questa ennesima proposta fanno emergere sono i seguenti. Innanzitutto, il TFR in questo momento di crisi e di mancanza di liquidità è per molte Pmi l’unico strumento, vista la difficoltà di accesso al credito bancario, attraverso il quale le stesse riescono ad attingere risorse finanziarie. Inoltre, aggiungere questo costo alle aziende già in crisi potrebbe non essere sostenibile per le stesse. Anche per i lavoratori abbiamo dubbi sull’utilità di questa scelta: il TFR sarebbe tassato e quindi si ridurrebbe la disponibilità per il lavoratore e in oltre, in alcuni casi, contribuirebbe a far scattare un’aliquota Irpef maggiore sul reddito. Ma vuole così Renzi ridurre la platea dei beneficiari dei tanti decantati 80 euro?”.

“D’altronde l’idea di mettere il TFR in busta paga non trova consenso né tra gli imprenditori né tra i lavoratori ed è la prova di come questo Governo navighi a vista e non abbia gli strumenti per comprendere e governare un Paese.  E’ solo il tentativo di fare cassa di un Governo senza idee e di un Presidente del Consiglio che fa degli slogan il suo unico strumento politico”.


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