DON ALONSO QUIJANO DETTO IL BUONO AL TEATRO REMIGIO PAONE – DOMENICA 24 ore 18.00
Ipab SS. Annunziata Laboratorio Teatrale Istrio – la scuola dei mestieri
Drammaturgia e regia Ferruccio Padula
Con:
Monica Costigliola – fantesca – Dama Nera – prostituta – Dulcinea
Maria De Meo – fantesca – prostituta – Scalamaluocchio – Mago Merlino
Barbara Sartori – fantesca – prostituta – Dama Nera – cavaliere della Bianca Luna
Ferruccio Padula – Miguel de Cervantes Saavedra
scenografia e scenotecnica a cura dell’ensemble
costumi Barbara Villa
luci e suoni Gianni Simione
Domenica 24 Marzo ore 18:00
Teatro Remigio Paone
Via Sarinola, Formia
Al centro della scena un grande letto sormontato da uno scrittoio e antichi libri, codici cavallereschi delle antiche sagre; Miguel de Cervantes Saavedra è intento a scrivere le ultime pagine del suo romanzo “el ingegnoso hidalgo don Quijotte de la Mancha”, forse ispirato dalla sua avventurosa esperienza esistenziale, forse ispirato dal desegaňo storico che investiva la sua terra di Spagna e che lascerà un’impronta fondamentale nelle sue opere.
Domenica 24 Marzo alle 18:00 in scena al Teatro Remigio Paone quello che è stato definito un Don Chisciotte “esile ma che sazia”, una figura letteraria storica ma sempre nuova.
Cervantes compone in una nuova dimensione narrativa con forme fabulatorie spregiudicate e realistiche; “don Quijotte” sarà considerato il primo romanzo moderno e diverrà un modello di ispirazione per la futura letteratura.
L’azione scenica si svolge intorno a quel letto, luogo dell’ultima scrittura, dell’ultima tenzone contro la Dama Nera che cerca e forza per la conclusione del romanzo e, in un ritmo confuso fra realtà e finzione scenica, lo scrittore finisce per identificarsi col suo personaggio condividendone l’unicità, l’anarchia e la storia.
Le tre fantesche, che assecondano e deridono il vecchio signore, mettono in scena la scrittura del romanzo e l’eccentricità del cavaliere, inconsapevoli che la follia è la chiave di tutta la storia, la strada da percorrere per sfuggire alla delusione degli uomini che fanno svanire nella realtà l’immaginazione e la possibilità di identificarsi con essa.
Il libro si chiude al capitolo settentaquattro e il vecchio scrittore lo consegna al futuro lettore consapevole che il suo cavaliere contiene la forza di un sogno.
Grazie alla scrittura, alla regia e all’interpretazione di Ferruccio Padula, il Laboratorio teatrale istrio – la scuola dei mestieri, si propone come un tramite divulgativo, capace di una delicatezza drammaturgica e un’incisività interpretativa dei suoi componenti che collaborano a sfoltire, in modo congruo e con inaspettata ironia, il volume di un capitolo della letteratura che si dovrebbe conoscere a prescindere, senza scusanti.
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