(AGENPARL) – Cagliari, 01 ott –  Parere favorevole dalla Commissione Sanità della Camera alle norme contenute nel decreto Sblocca Italia che rendono possibile l’investimento della Qatar Foundation Endowment presso l’ex Ospedale San Raffaele di Olbia. Nell’esprimere il parere sul decreto Sblocca Italia, la Commissione, attraverso il presidente e relatore, Pierpaolo Vargiu (Riformatori), ribadisce la necessità di “introdurre modifiche volte a garantire l’attento monitoraggio da parte della Regione e del Ministero della Sanità dell’effettiva rispondenza della qualità delle prestazioni sanitarie e della loro piena integrazione con la restante offerta sanitaria pubblica in Sardegna, nonché a definire un limite temporale ravvicinato per la adozione del proprio piano di razionalizzazione della rete ospedaliera”. Per Vargiu, “l’accordo sull’ex San Raffaele è un investimento che mira a sollevare la qualità della sanità e della ricerca in Sardegna: è dunque opportuno che la Regione e il Ministero controllino, con attenzione e senza sconti, quanto e come i cittadini sardi ne beneficeranno e per questo presenterò un emendamento per migliorare il provvedimento.” Come accertato durante la missione della Commissione della Sanità di Montecitorio, tenutasi in luglio a Cagliari e Olbia, l’impegno economico della Qatar Foundation – specifica il parere – non appare affatto straordinario: annunciato nell’ordine del miliardo di euro in dieci anni, è in realtà in larga parte coperto dalla contropartita di prestazioni garantite in regime d’accreditamento da parte della Regione, per ben 556 milioni di euro nel decennio. La straordinarietà dell’intervento del Presidente del Consiglio e delle due modifiche di legge è invece giustificata dalle complessive opportunità di sviluppo per la nostra Isola: la collaborazione tra la Sardegna e la Qatar Foundation nei settori dell’energia, della ricerca e dell’ICT può aprire nuove frontiere e dare nuove prospettive ai sardi. Nel dare dunque l’OK alle due deroghe legislative per la Regione Sardegna, che consentono l’aumento del numero dei posti letto e l’incremento sino al 6% del tetto della spesa per l’acquisto di prestazioni da privati accreditati, la Commissione Sanità ricorda che esse sono circoscritte soprattutto al triennio 2015-2017 e che il loro peso economico è comunque interamente a carico della Regione sarda: una sfida impegnativa per una Regione che ha un disavanzo in sanità che oggi oscilla intorno ai 400 milioni di euro.


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