di Pier Lombardo Vigorelli      Sindaco di Ponza

Cara Azzurra,

mi piange il cuore nel vedere Chiaia di Luna chiusa. Oltre 35 anni fa, mia figlia ha imparato a nuotare, la mattina, a Sant’Antonio e, nel pomeriggio, nello spettacolo della natura di Chiaia. Oggi la prima è sommersa da imbarcazioni e da un fondale insabbiato. Quando sarà approvato il nuovo Piano Regolatore Portuale e saranno realizzate le scogliere “anti-levante”, la situazione attuale cambierà. Ma cominceremo già questo inverno, lo spero, con i lavori per l’ampliamento e l’abbellimento della piazzetta di Sant’Antonio.

A Chiaia la situazione è più complicata. Lei sa che metà del costone (zona “finestroni”) è friabile e soggetta a frane periodiche. E’ una zona chiusa all’accesso da parecchi anni. La parte più rocciosa, quella più vicina al tunnel romano, da anni viene ingabbiata con reti per impedire la caduta di sassi o massi. E quindi la spiaggia sottostante ha una situazione di pericolo più mitigata rispetto all’altra. Anche il tunnel romano ha approfittato di un restauro e di una messa in sicurezza salutare con la supervisione della Sovrintendenza.

Tutto ciò premesso, come si dice con terminologia giuridica, l’accesso a Chiaia è ancora chiuso perché nel tunnel qualcuno ha fatto allacci abusivi di corrente gettando a terra i cavi e perché ci sono un paio di piccole situazioni da aggiustare per evitare pericoli di cadute di sassi. Stiamo già provvedendo. Quanto alle reti di protezione, siamo in attesa del prescritto documento che attesti l’ispezione dei luoghi, già effettuata a fine maggio dalla ditta che ha collocato le reti, nel quale si attesti in modo inequivocabile la condizione di sicurezza.

Lei capirà che l’Ok alla riapertura di Chiaia è un’enorme responsabilità che grava sulle spalle del Sindaco il quale, nel malaugurato caso di incidente, ne risponde direttamente in sede giudiziaria. Come è successo a Ventotene. Quindi lo farò solo e quando sarò sicuro di quello che potrò fare.

La mia opinione precisa e consolidata è che a Chiaia di Luna c’è una sola strada da percorrere: il ripascimento, l’allungamento della spiaggia di una cinquantina di metri grazie anche ad una scogliera, per evitare la balneazione a ridosso della parete e rendere la situazione oltremodo sicura. Ne ho parlato la settimana scorsa con la Presidente Polverini e l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, per ottenere il necessario finanziamento dell’opera. E mi opporrò a quanti vorranno opporsi a questa soluzione.

Concludo con una buona notizia. Lei solleva la questione degli allagamenti nel periodo delle piogge. Martedì 26 giugno ho incontrato a Roma il Prefetto Santoro il quale, per conto della Regione Lazio, organizza tutte le opere pubbliche per la mitigazione delle molte zone a rischio di Ponza a seguito del Pai. I progetti sono quattro, per un importo di 5,7 milioni di euro. Il primo, che riguarda Frontone, l’ho visionato e sarà approvato entro fine luglio, con una previsione di inizio lavori a ottobre. Il secondo riguarda proprio la “regimazione idrogeologica” del Monte Guardia e del tunnel romano per un totale di 1,4 milioni. Il progetto è in corso di elaborazione e risolverà definitivamente la questione che Lei ha sollevato. Gli altri due progetti riguardano il Cimitero e le zone di Cala Feola e Cala Fonte.

[banner size=”468X60″ corners=”rc:0″]


Scopri di più da eu24news

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.