Continuare ad amministrare Gaeta in piena autonomia. Questo l’obiettivo della coalizione che, per le consultazioni amministrative del 6 e 7 maggio, sostiene la ri-candidatura del sindaco Antonio Raimondi. Continuare a governare la città per altri 5 anni, quindi,  “senza condizionamenti, compromessi e giochi politici” ma puntando su “lealtà, onestà, unità, valori condivisi e compattezza di intenti”. Domenica mattina, riempendo ancora una volta il cineteatro Ariston, la coalizione formata dalla Lista per Raimondi, il Movimento Progressista, Noi Democratici e la civica “Uniti per Gaeta”, ha presentato i risultati raggiunti, quelli in itinere o ancora da realizzare, lanciando altresì idee e proposte per quanto si dovrà realizzare nel prossimo mandato. Introdotto dal capogruppo della LpR, Mimmo Guerra, e preceduto da Salvatore Di Ciaccio (Movimento Progressista), Antonio Salone (Uniti per Gaeta), Pasqualino Magliuzzi (Noi Democratici) e Antonio Ciano (che si presenterà nella LpR), il sindaco uscente ha strappato applausi soprattutto quando ha ringraziato pubblicamente gli assessori e i consiglieri che hanno condiviso con lui l’esperienza amministrativa. Significativo il grazie andato anche agli assessori che si sono dimessi nel corso del mandato e quindi Cicconardi, Cavaliere, Reale, Ialongo, Avitabile, Ferro.  Momenti di commozione, invece, quando ha preso la parola il giovane Lorenzo Vazzana o quando è stato ricordato il compianto preside Pasquale Corbo. Raimondi ha dominato la scena, rivelando le sue grandi doti di comunicatore, facendo addirittura una sorta di confronto a distanza con l’avversario del centrodestra (rappresentato da un coniglietto di pelouches chiamato ironicamente “Cosimino”) che si ostina a rifiutare di incontrarlo pubblicamente. Molta convinzione nel difendere le opere realizzate, ma soprattutto la “serietà, l’onestà e la competenza” della squadra che lo ha sostenuto e che lo sosterrà, la “coesione della coalizione” formata dalle stesse forze civiche che oggi sono al governo della città. “Siamo per la libertà e contro ogni arroganza” aveva detto Guerra aprendo la mattinata mentre Magliuzzi sottolineava con forza i “sentimenti e la cultura di solidarietà e progresso” che -a suo avviso- caratterizzano l’impegno attuale e caratterizzeranno quello del secondo governo Raimondi. Civiche, del resto,  restano tre delle formazioni che sostengono Raimondi mentre la quarta, quella di Noi Democratici appunto, guarda ai “valori del centrosinistra moderno”. “Saliamo su questo palco con la coscienza a posto” ha detto Salvatore Di Ciaccio, vice sindaco e coordinatore del Movimento Progressista, mentre Antonio Salone, assessore ai lavori pubblici,  ha ribadito la sua “disponibilità per quanti si sentono abbandonati da tutti e anche dalla politica”. Tra i punti programmatici “nuovi” quello di promuovere la realizzazione di un campus universitario ai Cappuccini, un eliporto, reti wireless. C’è volontà di dare maggiore impulso all’utilizzo delle energie alternative, costituire l’URP e risistemare il cimitero borbonico di via Garibaldi.

Il Sindaco ha illustrato le grandi opere in itinere, spiegato le problematiche legate ai progetti della littorina, l’ex-vetreria, il comparto edilizio B3. Ha parlato di portualità turistica e commerciale, protocollo Eni, riqualificazione della piana di Arzano e delocalizzazione del Pontile Petroli. Si è soffermato sul risanamento del bilancio comunale ottenuto mantenendo il patto di stabilità e senza aumentare le tasse. Grande soddisfazione per alcuni eventi culturali che hanno portato il nome di Gaeta sui media nazionali. Tra le cose “non fatte” Raimondi ha ricordato il Pua, la riuqualificazione della Piana di S.Agostino, il Prg (ma sono state approvate “varianti puntuali che hanno permesso di risolvere annosi problemi come ad esempio  quello della cantieristica”), miglioramento delle politiche ambientali (differenziata). .


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