“Il sindaco Mitrano? Non è coerente e fa l’esatto contrario di quello che dice”. Antonio Raimondi, capogruppo del Movimento Progressista, ha tenuto ieri una conferenza stampa per esternare preoccupazioni e critiche severissime verso l’attuale primo cittadino di Gaeta. “Ormai si è capito perchè, in campagna elettorale, non ha voluto confrontarsi con me -dice Raimondi – perchè tra me e lui, tra il mio e il suo programma di governo, c’è una differenza siderale. Con noi, ad esempio, nessun incremento della fiscalità locale e vera lotta all’evasione dei tributi comunali. Con l’Amministrazione Mitrano una prima manovra finanziaria molto molto pesante ma assolutamente priva di motivazioni reali e di chiarezza”. E allora Raimondi non ha esitato a definire Mitrano un “Giano bifronte”, citando appena tre punti per argomentare la sua tesi. Ha infatti parlato del bilancio previsionale (aiutato dall’ex-assessore Alfredo Cardi), ha criticato la scelta di bloccare la procedura per l’esproprio nel comparto edilizio B3 Il Colle e ha ribadito la sua contrarietà all’utilizzo di “delegati” del sindaco e non veri e propri assessori per alcuni settori importanti come Servizi Sociali, Scuola, Cultura, Grandi Eventi, Sport. Bloccare l’esproprio, per Raimondi, significa far decadere il piano edilizio con rischio di perdita dei finanziamenti regionali alle cooperative. “Cosa si cela dietro questa scelta scellerata -si è chiesto l’ex-sindaco- stupidità o interessi precisi”?  Per la questione dei delegati, invece, Raimondi è pronto a tramutare in diffida la lettera di chiarimento che ha indirizzato al suo successore Mitrano ed ai dirigenti del I e V settore, al segretario generale del Comune, alla Guardia di Finanza e al Prefetto di Latina. Una lettera alla quale non ha ricevuto risposta e nella quale chiedeva di comprendere l’effettivo ruolo di questi “delegati” che, a suo avviso, “sono cittadini normali” non potendo nè firmare atti, nè utilizzare uffici o rapportarsi col personale comunale, nè tanto meno impegnarsi in alcun che dal punto di vista economico. “La loro presenza non è prevista nel nostro Statuto -dice Raimondi- e dimostra solo vuoto politico. Non venissero nelle commissioni a relazionare -avverte- perchè sarebbe un’ulteriore e palese illegitttimità. Non firmino nè atti nè inviti di manifestazioni, tanto più che i nomi finora resi noti dal sindaco sono quelli di 4 candidati delle sue liste non risultati eletti”. Qualora non dovesse ricevere risposta, Raimondi denuncerà la situazione alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, prefigurando anche problemi di danno erariale. Per la manovra di bilancio, infine, sia Cardi che Raimondi hanno posto l’accento sull’obbligo morale disatteso dall’Amministrazione Mitrano che, in tempo di grave crisi economica nazionale, non avrebbe dovuto intervenire così pesantemente sulle tasche dei cittadini. “Tempi di sacrifici -hanno detto- non dovevano essere appesantiti da questo ulteriore aumento di tutti i tributi. Aumento che non servirà per spese necessarie ma per investimenti”. La proposta politica è di rivedere almeno le aliquote dell’IMU riportandole a livelli “meno oppressivi”.

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