Progetto Ariete

È da tempo che c’è fermento tra i proprietari degli stabilimenti balneari di Gaeta.

La liberalizzazione dei servizi che si profila all’orizzonte li preoccupa perché questa politica europea (la direttiva comunitaria Bolkestein del 2006) potrebbe comportare la fine di una storia che più generazioni hanno contributo a realizzare, la storia di sacrifici e di successi che hanno reso le spiagge di Gaeta tra le più belle, attrezzate e apprezzate d’Italia.

L’esigenza di essere comunque pronti per tale appuntamento ha incentivato gli imprenditori del settore a trovarsi intorno ad un tavolo comune e a lavorare assieme per migliorare diversi aspetti dell’offerta dei servizi che attualmente gli stabilimenti balneari sono in grado di offrire.

L’iniziativa, promossa dal consigliere comunale Angelo Magliozzi, del lido Selene, e da Lucia Stefanelli, del Lido Viareggio, ha raccolto l’adesione di Giorgio Riciniello, del Lido Serapide (presidente della Proloco di Gaeta), e della maggioranza dei balneatori in particolare delle spiagge di Serapo e dell’Ariana e di qualificate rappresentanze di San Vito e Sant’Agostino. E ci si attende che agli stabilimenti già presenti (quasi l’80%) i si possano aggiungersi tutti gli altri.

A sostegno del lavoro comune è stato chiamato il prof. Renato Di Gregorio, amministratore di Impresa Insieme, una società che da oltre un decennio lavora a supporto dei Comuni della provincia di Latina per migliorare i servizi, favorire lo sviluppo locale e l’occupazione giovanile. I Comuni si sono uniti in Associazione nel 2004 fondando SER.A.L. e il Comune di Gaeta vi ha aderito due anni fa. Il nuovo sito web comunale (www.comune.gaeta.lt.it) è il primo frutto di questa adesione e il risultato dell’acquisizione del primo finanziamento regionale.

Ora, questa nuova realtà può dare un concreto contributo ai problemi che stanno attraversando i balneatori e non solo di Gaeta, ma di tutto il litorale pontino.

E i problemi messi sul tavolo sono veramente tanti e sostanziosi. Ne hanno discusso francamente i titolari degli stabilimenti balneari, sia i fondatori anziani che i giovani famigliari che stanno preparandosi a subentrare a loro dopo una vita passata a lavorare accanto a loro.

L’allargamento della clientela e la destagionalizzazione della domanda, la riduzione dei costi unitari delle forniture, l’integrazione degli strumenti di comunicazione per il miglioramento dell’immagine a livello di settore, la ricerca di una maggiore e più convinta accettabilità sociale, il sostegno al ricambio generazionale nelle imprese familiari, la professionalizzazione dei giovani del territorio per coprire i vecchi e i nuovi mestieri, l’integrazione dell’offerta del mare con quella della storia e della cultura che il territorio può offrire, la stessa revisione dell’organizzazione dell’ente comunale per la parte che si interfaccia con i balneatori (demanio marittimo, sportello unico delle attività produttive, tributi), approfondimento degli aspetti legislativi nell’applicazione della direttiva europea sulla liberalizzazione dei servizi, sono tra i principali temi che saranno affrontati.

Così Antonio Buttaro, del Lido Ariana, ha espresso la sua fiducia nel fare squadra e dare forza alle idee attraverso un “movimento” che cresca progressivamente e Amerigo Patella, del Lido Risorgimento, ha plaudito al lavoro d’insieme che già rappresenta di per sé un risultato evidente di una comunione d’intenti nel fare e pensare ad un miglioramento che vada a beneficio di tutti, anche della collettività. Le voci e i volti presenti al tavolo rappresentano lo sforzo di un passato che è cresciuto e vuole affrontare in modo innovativo il futuro. Allo stesso tavolo padri e figli hanno infatti deciso di affrontare un percorso condiviso di cambiamento.

L’originalità dell’iniziativa sta nel fatto che per trovare soluzioni praticabili a ciascuno di questi temi ognuno dei partecipanti si è impegnato a sviluppare uno specifico progetto partecipando a quello che la metodologia della formazione-intervento si chiama “la progettazione partecipata”.

Il gruppo dei partecipanti si è pure dato un programma molto stretto e puntuale. Con tre workshop si conta di arrivare alla fine del mese di aprile componendo un documento che contenga ipotesi di soluzione a ciascun problema, i costi e i tempi per realizzare i cambiamenti necessari e i finanziamenti pubblici a cui ricorrere partecipando ai bandi regionali ed europei.

Nel corso del percorso tracciato essi godranno del sostegno della segreteria dell’Associazione SER.A.L. e in particolare della dott.ssa Maria Ausilia Mancini di Gaeta, della dott.ssa Martina Lilli di Roma e la dott.ssa Maria Masiello di Formia. Ad esse si aggiungeranno probabilmente anche i giovani di Gaetamark, il gruppo dei giovani che si sono preparati nei mesi precedenti sui temi del marketing territoriale e hanno lavorato sul portale web a disposizione dei cittadini anche di Gaeta (www.marketing.territoriale.it).

L’intento è complesso e richiede l’impegno dei balneatori, ma anche di tutta la comunità locale, ma che è probabile si estenda con un movimento in crescita a tutte le spiagge d’Italia. Ciò è sostenibile solo con una forza d’animo e una tenacia a prova di ariete. Ecco perché i balneatori lo hanno chiamato “il progetto Ariete


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