(AGENPARL) – Avezzano, 02 ott – Iter autorizzativo della Powercrop da “rivedere in toto”: le misure cautelari applicate a  uno dei protagonisti del procedimento del Via, il super dirigente regionale AntonioSorgi, nell’ambito di un’inchiesta su presunte turbative in una gara d’appalto a Francavilla, riaccendono i riflettori sul contestatissimo impianto a biomasse che dovrebbe sorgere a Borgo Incile. Cinque consiglieri di maggioranza del Comune di Avezzano, Mario Babbo, Crescenzo Presutti e Gianfranco Gallese (Per Avezzano); Emilio Cipollone e Stefano Chichiarelli (Udc),  da sempre contrari all’impianto, danno voce al popolo e bussano alle porte del governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, affinché il procedimento autorizzativo venga riesaminato.

Fermo restando il principio di non colpevolezza e lasciando alla magistratura il compito, esclusivo, di verificare eventuali responsabilità delle persone coinvolte nell’inchiesta, i consiglieri comunali di maggioranza “ribadiscono l’assoluta contrarietà alla realizzazione dell’insediamento dannoso per l’ambiente e inutile per l’economia del territorio poiché in aperto contrasto con la vocazione agricola, turistica e culturale della Marsica”. E’ per questi motivi che Babbo, Presutti, Gallese, Cipollone e Chichiarelliinvocano una “nuova verifica dell’iter procedurale e, in particolare, sul parere favorevole” rilasciato dalla commissione di valutazione d’impatto ambientale.

Quell’impianto a biomasse da oltre 93 MW di potenza termica in località Borgo Incile -contestato duramente anche dal WWF regionale- infatti, “potrebbe aumentare i problemi e i rischi per l’ambiente e la salute dei cittadini in un’area già a forte incidenza di malattie. Vogliamo chiarezza assoluta”, concludono i cinque consiglieri  del Comune di Avezzano, “sulle tante lacune evidenziate a più riprese nel corso dei vari incontri e non tenute nella giusta considerazione”.


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