BRUXELLES – La Sardegna è ufficialmente libera dalla peste suina africana (PSA) . L’annuncio arriva questa mattina dalla Commissione europea, che ha dato la notizia dopo una revisione, adottata ieri, del regime di regionalizzazione dell’UE.

Insieme all’isola, anche la Svezia si libera della PSA, un anno dopo che la malattia era stata rilevata per la prima volta in un cinghiale morto nella contea di Västmanland. Il risultato, raggiunto così velocemente, è merito di una rapida attuazione di misure per controllare ed eradicare la malattia, messe in atto dalle autorità svedesi e adattate sulla base delle raccomandazioni del Team di Emergenza Veterinaria dell’UE (EUVET).

La Sardegna, invece, ha avuto bisogno di 46 anni per ottenere lo stesso risultato: l’epidemia di PSA genotipo I era iniziata per la prima volta nel 1978, per concludersi ufficialmente quest’anno dopo l’attuazione di un rigido programma di eradicazione e controllo, sostenuto dall’UE e guidato da un team di esperti nazionali e regionali.

“Siamo soddisfatti del fatto che il 20 settembre l’Italia ha ottenuto un grande risultato, ossia l’eradicazione definitiva e la fine di ogni restrizione, dopo trent’anni, nella Regione Sardegna di un fenomeno che l’aveva colpita, ossia quello della peste suina africana, contraendo le possibilità di utilizzo delle carni, ma soprattutto dell’export”, ha dichiarato ieri il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle ForesteFrancesco Lollobrigida, a margine del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’UE fra i ministri dei 27 Stati membri.

Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare, ha dichiarato: “Sono lieta di annunciare che, grazie ad un’azione risoluta e perseverante, in stretta coordinazione con gli Stati Membri, oggi riconosciamo la Sardegna e la Svezia libere dalla peste suina africana. L’eradicazione della peste rappresenta un successo italiano, svedese ed europeo, per le autorità nazionali e per coloro che lavorano nel settore in tutta Europa. Tuttavia, la lotta contro la malattia resta una sfida pressante e urgente in molte parti dell’UE. Controllare la malattia, applicando misure scientifiche, rimane una priorità per tutti gli Stati Membri interessati, mentre la Commissione resta impegnata a sostenerli”.


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