Da tempo i lavoratori del comparto ittico,in particolar modo i pescatori,manifestano il proprio disagio a causa di una serie di normative che si abbattono come una scure sui lavoratori del mare e che rischiano di collassare definitivamente la realtà socio-economica della pesca professionale.
Andare per mare,da una parte con la paura di non riuscire a sbarcare la giornata,dall’altra con l’idea di essere considerati alla stregua di pirati,è diventato impossibile.Nè è accettabile che i pescatori possano pagare per gli errori del passato.
Il vertiginoso aumento dei prezzi del carburante(una barca che sta in mare 12 ore consuma circa 400 euro di gasolio)a fronte di ricavi sempre meno consistenti ,il fermo biologico spesso inutile perché attuato in periodi non idonei , stanno causando dei danni a questa categoria di lavoratori,tali da mettere in serio pericolo il futuro di tante famiglie.
Sarebbe auspicabile prevedere un piano idoneo di mantenimento dei livelli occupazionali e di sburocratizzazione atto a favorire la riconversione della pesca e la gestione responsabili delle risorse per invertire un trend che negli ultimi anni ha registrato,in questo settore,un calo di produttività di quasi il 50 per cento ,una riduzione del fatturato del 30 per cento ed un conseguente crollo occupazionale. Sono dati talmente allarmanti di fronte ai quali non è possibile far finta di niente e che richiedono una riflessione seria e soprattutto la ricerca di soluzioni idonee e tempestive.
Noi Democratici ,oltre naturalmente ad esprimere tutta la nostra solidarietà a questi figli della nostra terra,vogliamo essere concretamente al fianco dei nostri pescatori e metteremo in campo tutte le iniziative per contribuire ad una soluzione rapida e condivisa di questo grave problema che affligge la nostra città.


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