(AGENPARL) – Roma, 01 ott – Un patrimonio museale energivoro: il consumo energetico dei musei è aumentato del 50% rispetto agli Anni Ottanta, in controtendenza rispetto al settore industriale che nel suo complesso ha registrato nello stesso periodo una riduzione dei consumi del 12%. A metterlo in evidenza è Avvenia (www.avvenia.com), leader nazionale nel settore della White Economy e dell’efficienza energetica.

Inoltre, osserva Avvenia, il patrimonio museale italiano è anche obsoleto, con alcune strutture costruite ancora prima dell’entrata in vigore delle prime normative sul risparmio energetico del 1976.

Certo, nei musei dove gli spazi sono spesso molto ampi, per illuminare, per climatizzare e per proteggere le opere d’arte si consuma una quantità di energia molto alta. Ma proprio perché́ particolarmente energivori, sostengono gli esperti di Avvenia, adottando appropriate misure di efficientamento energetico i musei possono risparmiare moltissimo: basti pensare che un semplice intervento sui sistemi di illuminazione può consentire un risparmio di più della metà dei costi elettrici.

E si può risparmiare ancora di più prevedendo gli interventi più adeguati alle caratteristiche storiche, materiche e impiantistiche dei singoli edifici, tra le soluzioni messe in atto si possono annoverare: l’utilizzo dell’illuminazione naturale; l’attenzione ai sistemi di ombreggiatura; l’adozione di adeguate misure diisolamento termico; l’impiego di riscaldamento radiante a bassa temperatura (pavimenti radianti).

Per i musei italiani, insomma, la parola d’ordine secondo Avvenia è «riqualificare». L’unica soluzione in grado di consentire benefici ambientali, vantaggi occupazionali e perfino un immediato controvalore economico attraverso l’accesso al sistema deiTitoli di Efficienza Energetica, che va a sommarsi al risparmio derivante dal minore e migliore uso delle risorse.

La White Economy diventerà così la leva strategica per rivitalizzare il settore museale che grazie ad una maggiore efficienza energetica potrà valorizzare ancora maggiormente il patrimonio artistico italiano, creare nuova occupazione e fornire un servizio migliore.


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