Mitrano ai Marinai d’Italia: rendiamo più vivibile il quartiere medievale

«Elemento di crescita sociale ed economica, la cultura è anche da considerare come motore di sviluppo e fattore essenziale di competitività, elemento di crescita civile, sociale ed economica, di miglioramento della qualità della vita. E il quartiere medievale racchiude in se tutti questi ingredienti». Questo uno dei temi principali che il candidato sindaco della coalizione «Per il bene di Gaeta» Cosmo Mitrano ha sviluppato nell’incontro svoltosi domenica mattina nella sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (Anmi) in prossimità dello storico porticciolo Santa Maria.

Ai rappresentanti dei 140 soci che compongono il gruppo dell’Anmi gaetano, Mitrano ha spiegato che la sua amministrazione coniugherà gli interessi dei commercianti e quelli dei residenti nel reciproco rispetto dei ruoli. Poi ha chiesto di collaborare nel progetto per la realizzazione del Museo del Risorgimento e del Museo del Mare. «Due realtà – ha spiegato – che, oltre a valorizzare il nostro ricco patrimonio storico-culturale, contribuiranno a favorire ed incrementare i flussi turistici nella nostra cittadina». Mitrano ha accettato l’invito dei vertici del sodalizio preminentemente per il ruolo che i soci svolgono nel sociale, specialmente attraverso la sensibilizzazione dei giovani verso la cosiddetta cultura marinara.

Il candidato sindaco – coadiuvato da Sabina Mitrano, ricercatrice di storia antica – ha spiegato che è sua intenzione «avviare la costituzione del sistema museale integrato dell’area del golfo di Gaeta a partire dal rilancio del biglietto unico, dalla promozione unitaria e dal coordinamento delle iniziative». In virtù dell’importante funzione che eserciteranno i beni culturali come attrattori turistici, Mitrano ha lanciato anche la sua idea del Progetto Museo Diffuso. «Il cui obiettivo – ha precisato – è di rendere la città un vero e proprio sistema museale a cielo aperto, descrivendo così i numerosi volti di Gaeta attraverso i suoi monumenti, spesso nascosti o dimenticati, per restituirli alla fruizione delle comunità locali e renderli accessibili a chi desidera conoscere il territorio gaetano nella sua complessità, favorendo turismo e vivibilità del territorio».

 


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