Sono ormai in pieno fermento i preparativi, a Gaeta, (Città di Maria e Città della Passione di Cristo per il Santuario della Trinità-Montagna Spaccata, serbante la veneranda memoria dell’attimo in cui “lento declinando la testa, il suo lamento supremo dava con dolor verace il Rabbi Crocifisso, un’efficace pietà del morto Dio dal fondamento la Rupe scisse”, Mons. Salvatore Buonomo), per la Sacra Rappresentazione della Passione e Morte di Gesù Cristo di Nazaret. Essa avrà luogo Domenica 1 Aprile 2012, con inizio alle 20,00 presso il Rione Calegna, Piazzale Daga, vicino l’area del Tribunale. Curata, ormai da lustri, dall’Associazione Antares di Gaeta, presieduta dal Prof. Nicola Di Tucci, che si giova della preziosa collaborazione e della Parrocchia di San Carlo Borromeo e dell’Associazione Sogni e Spade, sempre di Gaeta, questa manifestazione si dimostra singolare e prezioso strumento per annunciare, in modo incisivo, il Mistero essenziale della nostra Fede che è la Pasqua di Gesù. Alla presenza di S. Ecc. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, nostro Arcivescovo ed in uno scenario attraente per la sua cornice naturale, si seguirà il Cristo che, per amore dell’uomo, si fa Servo Sofferente rendendosi, al Padre, “ubbidiente fino alla morte e alla morte di Croce”. A dare volto al Divin Redentore sarà, una volta ancora, Massimo D’Accone, mentre Cristina Pasciuto sarà Maria, la Madre Desolata sotto la Croce; ancora, Giovanni “il discepolo prediletto” sarà interpretato da Roberto Martone, Ponzio Pilato sarà incarnato da Maurizio Scalesse. Tra gli altri ruoli, da evidenziare Pietro, recitato da Raffaele Palmieri, mentre Caifa, Erode ed Erodiade nonché Claudia Procula, moglie di Pilato, saranno interpretati, rispettivamente, da Salvatore Montanaro, Enzo Bruno, Desireè Palumbo e da Pamela Taiani. Tutti siamo inviatati alla Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo e non per essere passivi spettatori ma per riflettere: sarà motivo per scoprirsi condizionati dalle strutture di peccato e bisognosi di quel perdono che promana dalla Croce. D’altronde, stando idealmente presso Maria, Madre Desolata, sentiamo l’urgenza di ripeterci le parole del Centurione, “quest’Uomo è veramente il Figlio di Dio”, Gesù, il Cristo Morto e Risorto, intimamente persuasi che Lui solo dà senso compiuto alle nostre vite, non più figlie solo della terra ma, nella Resurrezione, già figlie del cielo e del Padre.

FRANCESCO DEL POZZONE

 

 


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