“Non prometto posti di lavoro, ma prometto che i giovani saranno liberi di scegliere il loro lavoro.”- così ha concluso, visibilmente commosso Salvatore Cicconardi la sua manifestazione elettorale di domenica mattina 15 Aprile, presso l’Hotel Serapo di Gaeta.
Davanti ad una sala al completo, una serie di politici di rango nazionale, coordinati da Mauro Sasso, si sono alternati al microfono per presentare e sostenere l’impegno elettorale del gruppo di 4 liste(Nuova Area, Grande Sud, Azione Popolare , Primavera Civica/PdA) che appoggiano la candidatura del Prof. Cicconardi, alla carica di primo cittadino di Gaeta.
Ha cominciato il Prof. Adriano Podestà, economista dell’Università di Pisa, che dopo aver tracciato una rapida sintesi del difficile momento economico attuale, ha concluso che Salvatore Cicconardi può mettere in campo l’integrità, ossia la capacità di essere onesti sempre: una delle doti essenziali per portare Gaeta fuori dalla crisi.
A seguire Gianni Azzaro e l’on. Marco Pugliese, esponenti di ‘Grande Sud’ – il movimento di Miccichè che appoggia con una sua lista la corsa di Cicconardi – hanno sottolineato il loro orgoglio di cominciare da Gaeta, città simbolo del meridione, la battaglia prevalentemente meridionalista del loro movimento.
L’On. Silvano Moffa, presidente della Comm. Lavoro della Camera e leader del Movimento ‘Azione Popolare’, che pure sostiene con una lista Cicconardi, ha affermato che per amministrare una città ci vogliono idee nuove, esperienza, passione e qualità.
Il leader di Area Nuova on. Gianfranco Conte, ha detto che Gaeta può diventare un faro di sviluppo per tutto il mediterraneo, sottolineando come l’integrità di Salvatore Cicconardi possa diventare il motore di tutto.
Infine ha preso la parola il candidato sindaco che ha tracciato una breve sintesi del suo programma elettorale, indicando nell’accoglienza il motore principale dello sviluppo di Gaeta, che essendo stata dotata dal Padreterno di bellezze incomparabili, non solo può andare in contro tendenza rispetto alla crisi in atto, ma tornare ad essere la città principale del comprensorio.
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