Fonte In Difesa della Sperimentazione Animale

28/03/2013

Tu, sì sì, dico proprio a te che stai leggendo, e vale anche per me che sto scrivendo, quando moriremo con grande probabilità i nostri corpi saranno sottoposti ad autopsia, la quale si rende necessaria nel caso in cui le cause della morte non siano del tutto chiare (Medicina Forense) oppure per studiare la progressione istologica della patologia che ha causato il decesso (Anatomia Patologica). Le autopsie sono quindi frequentemente svolte su esseri umani e molto più raramente su animali.
Quando il medico sottoporrà ad autopsia il nostro corpo, il tuo ed il mio, non lo farà piangendo, non urlerà di dolore, non si strapperà i capelli, lo farà serenamente, perché per svolgere tale lavoro è necessario non lasciarsi coinvolgere emotivamente, e grazie a Dio i medici ci riescono altrimenti gli interventi chirurgici sarebbero impossibili! Ve lo immaginate un chirurgo che opera in preda al panico e con le mani che tremano?!

Le autopsie servono anche per formare i veterinari, quando un cane muore per cause naturali, il veterinario lo consegna all’università per fini didattici, in modo che gli studenti possano dissezionarne il corpo per imparare ad intervenire chirurgicamente. Non è affatto semplice eseguire nel modo corretto le delicatissime sezioni chirurgiche, evitando di intaccare organi o recidere arterie, per cui è fondamentale fare pratica su animali morti per imparare ad operare salvando la vita a quelli vivi!

Gli Animalisti, invece di ringraziare questi studenti che imparano a salvare la vita agli animali, vogliono trovarli per fargliela pagare! La foto qui in basso è finita in mano degli animalisti (per quanto ne abbiamo dedotto ieri pomeriggio) ed è subito diventata virale. Orde di animalisti la stanno spammando ovunque su facebook (migliaia di condivisioni in continuo aumento) allo scopo di trovare questi “mostri sadici”. Stanno cercando di risalire a nomi ed indirizzi degli studenti fotografati.

Gli animalisti sono furiosi perché i ragazzi nella foto sorridono e quindi ai loro occhi sono “sadici mostri che si divertono a vivisezionare”.

La foto va contestualizzata! Quando si è davanti all’obiettivo di una macchia fotografica, si sorride spontaneamente, è il modo di mettersi in posa per una foto. Quei ragazzi imparano ad essere sereni e distaccati per svolgere al meglio il proprio lavoro e probabilmente sono entusiasti di studiare quello che studiano, per questo sorridono e scattano foto ricordo, non certo perché sono dei sadici che soddisfano il piacere di infliggere sofferenza, come credono gli animalisti!

A prescindere dalla senso morale e la sensibilità altrui, scattare quel genere di foto non è illegale, e certamente non merita la persecuzione (al momento solo virtuale) che questi ragazzi stanno subendo da parte di animalisti inferociti.

 

 


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