“Il tempo è galantuomo”: è questo il commento a caldo del generale Roberto Vannacci dopo aver appreso la notizia di essere stato prosciolto dalle accuse di peculato e truffa che gli venivano contestate durante il suo periodo da addetto militare pro-tempore presso l’ambasciata italiana a Mosca.
“Non ho mai avuto dubbi – spiega a Eu24news -, io che in 34 anni di carriera mi sono sempre comportato con onestà e senza mai sottrarre nulla al servizio, allo Stato, all’Erario. Mi sono visto accusato con accuse pesanti e infamanti. Non ho mai avuto dubbi sulla mia onestà e oggi mi è stata formalmente riconosciuta. Mi aspetto anche delle scuse da chi, invece, ha voluto infamare il mio nome e la mia dignità”.
Con decreto del 26 luglio, infatti, secondo quanto spiega l’avvocato Giorgio Cartq, legale del generale, all’Ansa, “il Sottocapo di Stato maggiore della Difesa ha decretato ‘la non sussistenza di alcun tipo di responsabilità amministrativa, per dolo o colpa grave’ ed ha trasmesso i relativi atti alla competente Procura Regionale per la Sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti che, peraltro, a differenza di quanto riferito dai media, non aveva comunicato all’ufficiale alcun procedimento a suo carico”. La contestazione era relativa “all’utilizzo improprio dell’auto di servizio e all’uso di risorse attinenti al fondo ‘Promozione Italia’ per l’organizzazione di eventi conviviali istituzionali nel suo ruolo all’ambasciata di Russia”.

Secondo l’avvocato Carta, “contrariamente a quanto riportato dalla stampa, i fatti in questione non sono stati contestati nemmeno dalla Procura militare né da quella ordinaria. Tanto si rappresenta anche nella considerazione che la notizia dell’avvio della inchiesta era stata riportata con grande clamore su tutti gli organi di stampa, onde con la presente si intende dare uguale risalto mediatico – conclude l’avvocato – alla positiva conclusione del procedimento che esclude definitivamente ogni ipotizzata responsabilità amministrativa e contabile”.
Il generale Vannacci, che oggi è europarlamentare eletto nel gruppo Lega/Patriots for Europe, ha commentato la notizia anche con un post su Instagram, pubblicando il decreto a firma del generale di divisione Giovanni Balestri e chiarendo: “Sono grato che la verità sia emersa e che la mia integrità sia stata confermata”.


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