Quattro liste che forse diventeranno cinque (si parla della Lega Aurunca), un programma da alternativa di sinistra, il coup de théâtre della candidatura di Antonio Verrecchia (il marittimo gaetano sequestrato dai pirati somali) capolista della lista civica ‘Il Tulipano-Di Maggio sindaco’ in cui confluiranno i dissidenti PD (ex DS), è la sintesi della kermesse per la presentazione della candidatura di Salvatore Di Maggio a Sindaco di Gaeta, che si è celebrata oggi all’Hotel Mirasole di Gaeta.

Davanti a una sala piena di un centinaio di tra sostenitori e curiosi, un affollato tavolo di presidenza con i vertici provinciali e regionali dei partiti della coalizione: Lorefice per PdCI, Marcuccio per l’IDV e Nieri per il SEL, Salvatore Di Maggio ha aperto la sua campagna elettorale e lanciato le sue parole d’ordine. Proviamo a riassumerne alcune:

“Il civismo è finito. Fare politica da tanto tempo è un valore, non un disvalore. La cosa giusta è mettere insieme vecchi tromboni della politica e volti nuovi. Vogliamo formare una nuova classe dirigente coniugando esperienza e novità.”

Ma il passaggio politicamente più significativo c’è stato quando ha annunciato i tre punti cardine del programma, da realizzare immediatamente:

  1. Avir, acquista al patrimonio pubblico per farne un uso pubblico;
  1. Uscita da Acqua Latina;
  2. Politiche sociali al primo posto (saranno più importanti dell’urbanistica).

Insomma un Salvatore Di Maggio tutto nuovo, che ha completamente sposato la linea della sinistra e del SEL in particolare. Sembra un vero candidato Vendoliano: avvocato come Pisapia e votato al sociale come Doria…il passato non conta.

Portofranco

 


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