SABATO E DOMENICA IL NUOVO SPETTACOLO DI SOLEDAD AGRESTI

Dall’autrice della pluripremiata commedia “La gamba di Sarah Benrhardt” Soledad Agresti e dal regista degli acclamati spettacoli “Metamorfosi” e “Reato d’opinione” Raffaele Furno arriva il nuovo spettacolo della Compagnia Teatrale Imprevisti e Probabilità / Associazione Culturale Il Berretto a Sonagli

LocandinaBambino

IL BAMBINO CHE VERRA’

 

al Teatro Remigio Paone di Formia

Sabato 13 aprile ore 21

Domenica 14 aprile ore 18

 

Con: Soledad Agresti e Raffaele Furno

Musiche a cura di Isabella Sandrini

Disegno luci a cura di Janos Agresti

 

Due, ma potrebbero essere uno.
Eppure sono due.
Due figure in scena. Sembrano gemelli. Forse perche’ sono vestiti nello stesso identico modo, con un tessuto che li fa assomigliare ad una carta da parati, o ad un inutile suppellettile passata di moda.
Ma a volte sembrano uno, questi due. Perche’ si immergono l’uno nell’altro, si intrecciano fino a che le gambe dell’uno sono le gambe dell’altro, le braccia dell’uno sono le braccia dell’altro, il torso dell’uno e’ il torso dell’altro.
Forse una leggera differenza tra questi due esiste, nonostante il loro vestiario, nonostante il loro essere gemelli. Uno e’ maschio, l’altro e’ femmina, dovra’ pure esserci una differenza. Uno e’ dominante, l’altro e’ dominato, dovra’ pure esserci una differenza. Ma non c’e’ equazione tra maschio = dominante, femmina = dominato, potrebbe essere l’opposto.
A ben guardare poi, questi due non sono affatto inutili. Anzi.
Sono molto operose queste due figurine un po’ caricaturali, un po’ grottesche, un po’ paradossali. Operose perche’ costuriscono muri, spingono complicati marchingegni, producono energia, raccolgono cibo, ma soprattutto in cuor loro e nei loro dialoghi aspettano.
Aspettano un salvatore, un redentore, nella forma di un bambino che li sollevera’ finalmente da tutte queste gravose quotidiane incombenze di costrurire muri, spingere marchingegni, produrre energia.
Certo, quelli di lassu’, i capi che vivono nei verdi pascoli di sopra, glielo hanno promesso. Gli manderanno un bambino a questi due figuri, un bambino che lavori per loro, sia il loro bastone della vecchiaia, e riproduca all’infinito questo ciclo di sfruttamento. Glielo manderanno in questo scantinato buio, in questa cella, che confina con i prati verdeggianti, ma e’ separato da essi da filo spinato.
Gli unici mezzi di comunicazione tra i due mondi, tra il verde lussureggiante di lassu’, e il grigio triste di quaggiu’, sono tre lampadine colorate che scandiscono il ciclo di lavoro-lavoro piu’ duro-punizione, e una cassetta della posta. Un cassetta di quelle che si vedono nei film americani anni cinquanta, una cassetta rassicurante, dalle tinte pastello, generalmente foriera di liete novelle.
Il bambino dovrebbe arrivare da questa cassetta, apparire magicamente in essa come se fosse una moderna mangiatoia. La sua venuta sara’ la fine del duro lavoro di questi due esserini spersi, incattiviti, speranzosi.
Oppure no? E se il bambino che verra’ non venisse? O se fosse monco e menomato allora chi aiuterebbe questi due gemelli a lavorare?

 

In contemporanea al debutto dello spettacolo Il Circolo Fotgrafico Contro Luce organizzerà una mostra di foto teatrali nel foyer e negli ambienti del Teatro Remigio Paone.

 

In collaborazione con L’IPAB Santissima Annunziata


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