Signora di Lourdes 2013

 

La Memoria dell’Apparizione di Maria a Bernadette, in quel di Lourdes, viene devotamente onorata, in Gaeta nella Cappella omonima sita nell’ormai esteso Quartiere di Monte Tortona, di pertinenza della Chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo alla Piaia, di cui il presbitero don Antonio Guglietta è parroco.

Già da Domenica 3 Febbraio, con l’accensione della Lampada Votiva, si è stati immessi nel gioioso clima della festività che, una volta ancora, ribadisce l’indole mariana di Gaeta Città dell’Immacolata.

Oggi lunedì 4 alle ore 17.00 incontro con i ragazzi di prima, seconda e terza

media; domani martedì 5 alle ore 16.30 Rosario meditato e dopodomani mercoledì incontro con i ragazzi delle elementari. Giovedì 7 alle ore 9.00 ora di preghiera vocazionale, ore 16.00 momento di preghiera con i bambini di 2° elementare e i più piccoli, ore 16.30 Rosario meditato/confessioni. Venerdì 8 alle ore 21.00 veglia di preghiera a Maria animata dai giovani. Sabato 9 alle ore 16.30 Rosario e Vespri, Domenica 10 alle ore 8.45 Rosario e ore 9.30 Celebrazione Eucaristica.

Lunedì 11 alle ore 9.30 lodi mattutine, ore 16.30 partecipazione alla Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio in occasione della Giornata Mondiale del Malato presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore in Itri (vedere successivo comunicato), ore 17.45 Rosario meditato, ore 18.30 solenne Celebrazione Eucaristica, non vi è la Santa Messa nella Chiesa di San Carlo Borromeo e, infine, festa della comunità con condivisione fraterna.

L’accensione della lampada votiva è segno della Pasqua perché significa il Cristo Risorto Luce del mondo, la lampada richiama anche i ceri che ardono presso la grotta di Lourdes, come espressione della saldezza della nostra fede, pure se coscienti delle tante fragilità.

Lo storico locale Francesco Del Pozzone con puntualità annota: “Nell’Anno della Fede, siamo esortati ad interpretare le accorate parole di Maria che, quasi provocatoriamente, ci ripete di “fare” ciò che dice il figlio Gesù e ci indica la Preghiera e la Penitenza, come motivi salvifici.

In effetti, nella Preghiera l’uomo fa esperienza della “paternità” di Dio e del suo amore; nella Penitenza, poi, ci si incammina verso la conversione del cuore, rifuggendo i falsi miti di progresso.

Questa Memoria è motivo per rinsaldare l’unione spirituale che, nel segno di Maria e del suo privilegio dell’immacolato concepimento, esiste tra Gaeta e l’avventurata città pirenaica.

A tutti, infatti, è noto come Gaeta sia Città dell’Immacolata, a motivo del celebre documento Ubi Primum da qui emanato dall’esule Papa Pio IX.

Detto, una volta di più, che, come annota Giacomo Martina, è il Cardinale Lambruschini a redigere il testo provvisorio della Enciclica che, sostanzialmente immutato, viene pubblicato il 2 Febbraio 1849 col titolo, appunto di Ubi Primum, si deve affermare che lo stesso autore, sempre in altri suoi scritti sulla figura di Papa Mastai, sarà più preciso circa l’effettiva data di invio dell’Ubi Primum.

Infatti, il Martina riporta come l’11 Febbraio, dopo aver ricevuto l’ambasciatore austriaco Esterhasy, “lo stesso giorno, Pio IX, sia che anche in quei momenti di emergenza non dimenticasse le questioni religiose e desse loro una larga parte, sia che anche ai fini del ristabilimento del potere temporale ritenesse l’intercessione della Madonna un mezzo ben più efficace di ogni intervento politico – militare, promulgò l’Enciclica Ubi Primum, invocando preghiere e consigli intorno alla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, che continuava a stargli molto a cuore (..)”. Possiamo pensare che l’Ubi Primum sia stata effettivamente firmata da Pio IX il 2 Febbraio 1849, o comunque intorno a quel giorno, i documenti pontifici sovente sono emessi riportando date significative dal punto di vista liturgico, ma materialmente spedito, a cura del Cardinale Lambruschini, a tutte le curie vescovili, il giorno 11 Febbraio 1849; qualche anno dopo, questa sarà la data in cui Maria apparirà alla veggente Bernadette, per la prima volta, presso la grotta di Massabielle!.

Fu a Gaeta, nell’esilio del 1849, come se, oppresso dalla tristezza del presente e dalle minacce dell’avvenire, si rifugiasse nelle gloria di Maria, e cercasse solo questa gloria, obliando se stesso” ( A. Gemelli, in Il Francescanesimo, Edizioni O. R, 1979): nella nostra città, Pio IX più che mai comprendesse come il peccato originale fosse la radice di ogni struttura di peccato e, quindi, dei mali del secolo e, per giusta estensione, dio ogni secolo, di ogni tempo.

Così, di fronte agli orgogliosi figli dell’Illuminismo, veniva riaffermata la fragilità dell’uomo, che diviene grande solo nell’aderir a Dio.

Veniva riaffermata la dottrina del peccato originale, già definita dal Concilio di Trento, e non c’è dubbio che la mentalità dell’epoca, come anche la nostra, sentisse ripugnante questa immagina di debolezza e incoerenza strutturale”

(D. Luigi Giussani in Perché la Chiesa).

Ammettere, allora, la Vergine di Nazareth esente dalla colpa originale, allora, come già accennato, significa ammettere pure che esiste il peccato, con devastanti conseguenze socio – politiche e, da ciò, l’umanità è stata salvata tramite Gesù Cristo nato da Maria, l’unica senza macchia.

Da tutto questo, è agevole arguire come Gaeta, Città di Maria, abbia cara la veneranda Memoria della sua Apparizione a Lourdes; tale devozione mariana era praticata, sia dai primi Anni Sessanta del secolo appena trascorso, nella nostra Parrocchia di San Carlo Borromeo alla Piaia.

Zelatori e promotori erano i coniugi professore Colangelo Marino (1910 – 1978) e Anna Filomena Santo (1909 – 1987), i quali, ritornando da un loro pio pellegrinaggio a Lourdes, donarono un Sacro Simulacro, ivi acquistato, raffigurante la Santa Vergine e Bernadetta, alla Comunità di San Carlo Borromeo.

La citata Scena Sacra, per l’edificante fervore devozionale che ne era scaturito, veniva esposta sull’Altare Maggiore, nei giorni della Festa liturgica che si svolgeva, tra l’altro, con la celebrazione di Messa Propria in Canto e Omelia.

Ciò è durato sino al limitare degli anni ottanta, quando per motivi pastorali, essendo stata eretta una Cappellina nell’appena costituito Quartiere di Monte Tortona, le medesima è stata dedicata alla Madonna di Lourdes, mantenendo, perciò viva e vigorosa tale Memoria Mariana che fonde, in solidale concordia di fede, Gaeta e Lourdes, Luoghi dell’Immacolata”.

 


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