manif civica montiDomenica, a Gaeta, all’Hotel Serapo, una sala gremita ed interessata si è confrontata con i candidati della lista civica per Monti. In particolare, Carlo Calenda, candidato alla Camera e coordinatore politico di Italia Futura; Walter Ricciardi, responsabile tematico di Italia Futura e direttore del dipartimento di sanità pubblica del Gemelli; Salvatore di Ciaccio, coordinatore del Movimento progressista e candidato alla Camera per la circoscrizione Lazio; confronto voluto e moderato dal coordinatore regionale Antonio Raimondi, già sindaco di Gaeta.

In apertura, Di Ciaccio ha evidenziato il valore centrale delle riforme strutturali per un reale cambiamento della situazione del paese che, proprio per questo, “non possono essere lasciate in mano alle farneticazioni e all’antipolitica”.

Infatti, il movimento, slegato dalle ideologie, propone soluzioni concrete e oggettivamente compatibili con le reali condizioni del paese, rifiutandosi di seguire “sirene e pifferai magici”.

Calenda, stretto collaboratore di Montezemolo, ha fotografato una realtà oggettivamente difficile alla luce di tutti gli indicatori economici, che ha sintetizzato come un “ventennio perduto”.

L’Italia è l’unico paese europeo, insieme alla Grecia, che ha costantemente peggiorato la propria situazione.

Non a caso, arrivati sul baratro, la classe dirigente è stata costretta ad abdicare a favore di qualcuno che avrebbe potuto riproporsi, al paese e alla ribalta internazionale, in modo credibile perché in grado di rappresentare l’Italia sana, del lavoro, delle imprese e dei cittadini onesti.

Il governo Monti, infatti, ha parlato con franchezza al paese, a dispetto della “retorica dei ristoranti pieni”, e ha dovuto “pagare le cambiali lasciate da altri”. Sono state prese decisioni difficili, coraggiose e tempestive, grazie alle quali all’Italia è stato risparmiato il destino di Grecia e Spagna.

Oggi, superata l’emergenza finanziaria, persiste ancora, purtroppo, quella politica e sociale.

L’elettore è bombardato da vane promesse su condono tombale, condono edilizio e restituzione dell’IMU: questi messaggi cercano di attirare consenso elettorale, senza preoccuparsi dei problemi del paese.

Alle domande incalzanti dei presenti, Calenda ha risposto che le priorità di Scelta Civica sono chiare: una legge in grado di debellare veramente la corruzione, per non assistere più ai fenomeni Finmeccanica e Monte dei Paschi, e in grado di liberare economia ed imprenditoria da costi impropri, che appesantiscono la spesa pubblica e minano la competitività del sistema Italia.

Occorre spendere per risolvere i problemi dei cittadini, non per obbedire alla logica del consenso. Problema centrale in un’Italia che vede l’occupazione femminile agli ultimi posti in Europa, è il supporto alle donne che decidono di avere un figlio: occorre potenziare le strutture degli asili nido, per recuperare al mondo del lavoro un universo femminile che potrebbe incidere significativamente sulla crescita del PIL.

Scelta Civica presenta un progetto affidabile, in mano a persone nuove, che risponderanno ad un codice etico che prevede, tra l’altro, la pubblicazione dei patrimoni personali e familiari, e che si dimettono da posizioni di prestigio nella società civile per risolvere i problemi del paese.

Calenda ha poi passato la parola a Ricciardi, massimo esperto nell’ambito della sanità, che ha esordito evidenziando che le preoccupazioni primarie degli italiani, come è emerso da uno studio del Censis, sono ammalarsi e diventare non autosufficienti. Questi risultati confermano la centralità del problema della sanità, particolarmente critico nella regione Lazio, che viene da una gestione dissennata e che ha visto aumentare il deficit, con rischi attuali di drastiche riduzioni dei servizi ai cittadini. È necessario, quindi, riqualificare la spesa per liberare risorse da impegnare in servizi veri per il cittadino.

In chiusura, Antonio Raimondi, nel ribadire il valore della civicità per la risoluzione dei problemi in contesti politici ed economici fortemente in crisi, da lui stesso sperimentato nel ruolo di sindaco, ha sottolineato l’importanza di queste elezioni, paragonabili per alcuni versi a quelle del ’48, il cui esito potrebbe determinare scenari economici profondamente diversi.

Con Mario Monti al governo, l’Italia conserverà la fiducia dei mercati internazionali, dell’Europa e del mondo. Potrà godere, quindi, di consistenti risorse, liberatesi per l’effetto dei minori oneri per il pagamento del debito pubblico, da poter efficacemente investire per potenziare i servizi per i cittadini e per l’innovazione necessaria alla crescita di lungo periodo.


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