pietroantonacchio

“Finalmente è giunto a conclusione l’iter della finanziaria 2013 della regione Campania afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno –  E’ la vittoria del buon senso contro il cinismo della burocrazia, per la qualcosa quanti hanno tentato fino alla fine di boicottare l’emendamento oggi non se ne acquisiscono la paternità. E’ finalmente una buona notizia da divulgare poiché è arrivato a conclusione quanto sostenuto dalla entrata in vigore del decreto 6 riguardante la compartecipazione alla spesa per le prestazioni socio sanitarie, laddove pur nella consapevolezza degli obblighi a carico di ASL e Enti Locali, si auspicava che ci fosse un unico pagatore per non rendere carta straccia le fatture emesse dalle strutture sanitarie e socio assistenziali.”

La Legge Regionale Finanziaria approvata l’altro ieri (16 aprile) ha modificato l’art. 42 della legge 11/2007 che regolamentava il fondo sociale per la non autosufficienza con il comma 61 che testualmente recita: omissis –  Alla fine del comma 5 dell’articolo 42 della legge regionale 23 ottobre 2007, n. 11 (Legge per la dignità e la cittadinanza sociale. Attuazione della legge 8 novembre 2000, n. 328), sono aggiunte le seguenti parole: “Sono escluse dall’assegnazione al fondo le risorse stanziate per garantire l’erogazione delle prestazioni socio-sanitarie gravanti sul fondo sociale regionale per la non autosufficienza, relativamente alla quota sociale a carico dei comuni, fatti salvi i costi a carico degli utenti, le quali sono erogate per il tramite delle aziende sanitarie locali.”

“L’attivazione della compensazione per le spese socio sanitarie, con la garanzia di un flusso finanziario alle ASL direttamente erogato dalla regione con una conseguente decurtazione del fondo unico di ambito delle somme pagate dalle Aziende sanitarie per garantire i livelli essenziali sociali delle prestazioni sociosanitarie se darà maggiori garanzie a cittadini ed erogatori di prestazioni, dall’altra mostra l’arretramento che in Regione Campania gli Enti Locali hanno sul farsi concreti promotori della salvaguardia dei diritti sociali ai propri cittadini. Pur tuttavia bisogna dare merito a Caldoro che si è assunto un onere mostrando attenzione al problema, fermo restando la necessità di costruire una filiera dei servizi socio sanitari laddove la partecipazione dei comuni debba essere diretta sia in fase di programmazione che in quella di stanziare risorse certe ed esigibili.”


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