(AGENPARL) – Roma, 01 ott – La decisione della Commissione Europea di aprire una procedura d’infrazione contro la Gran Bretagna per la nota etichetta a semaforo è da accogliere positivamente. Tale sistema, infatti, rappresenta un vero e proprio paradosso rispetto a produzioni riconosciute a livello mondiale come sicure e di qualità e in buona parte italiane, poiché basandosi sul contenuto di grassi, sale e zuccheri per classificare i prodotti, senza considerare i quantitativi consigliati nei pasti, va a “colpire” diverse produzioni DOP e IGP. Non è accettabile che il consumatore sia “deviato” nelle sue scelte difronte ai nostri formaggi e salumi, solo per fare un esempio, mentre magari talune bevande definite “light” siano promosse come prodotto esemplare per la salute. Parmigiano o Grana, i diversi prosciutti che rappresentano eccellenze del made in Italy sarebbero penalizzati sui mercati solo a causa di un’evidente “sfida” tutta incentrata su obiettivi commerciali, che non tengono in minima considerazione gli interessi dei cittadini del Regno Unito come di tutta l’Unione Europea. L’etichettatura basata sul metodo inglese sarebbe, dunque, un grave danno per chi consuma e per larga parte della produzione di qualità e dei prodotti alla base della dieta mediterranea, che pur essendo stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco, con il metodo a semaforo è di fatto bocciata con diverse produzioni ritenute nocive per la salute. Queste le valutazioni della COPAGRI sulla decisione assunta dalla Commissione  Europea sull’etichetta a semaforo.


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