Gaeta sta vivendo una caldissima campagna elettorale per le elezioni amministrative che, il 6 e 7 maggio (ballottaggio permettendo) decreteranno chi andrà a governare la Città. La situazione è molto particolare: il rapporto candidato/elettore è tra i più alti mai visti, sintomatico della pochezza della proposta programmatica complessiva: ad oggi ognuno rappresenta solo sé stesso, gli stessi partiti hanno perso la propria funzione di sintesi sociale. Anche il lettore meno attento potrà scorgere in questo panorama un grande assente: il Partito Democratico. Il più grande partito riformista del Paese, a Gaeta, non ha espresso alcuna candidatura ufficiale per le elezioni, e, nei prossimi 5 anni, non sarà rappresentato da nessun gruppo consiliare ascrivibile direttamente ad esso.

Noi Giovani Democratici, prima che calasse su Gaeta la decisione di non concedere il simbolo da parte del Partito Provinciale e Regionale, abbiamo elaborato progetti, proposte, iniziative per sostenere il PD e portarlo alla guida della Città. Non solo. Abbiamo voluto metterci totalmente in gioco, proponendo una nostra candidatura nella lista del PD per il consiglio comunale. Una volta eliminato il simbolo, però, abbiamo sentito il dovere di farci da parte, poiché la nostra unica aspirazione è quella permettere al Partito Democratico di governare la città. Le liste civiche sostitutive non ci appartengono.

I Giovani Democratici hanno allora assunto una decisione, che può sembrare banale, ma non lo è affatto: non proseguire con una propria candidatura e non sostenere alcun candidato sindaco. Siamo l’organizzazione giovanile del Partito Democratico, sarebbe paradossale se andassimo a sostenere candidati che non hanno il supporto del PD e che, soprattutto, non lo rappresentano. Ciò non toglie che i GD riconoscano il dovere di recarsi alle urne e voteranno secondo la propria coscienza.

Siamo convinti che Gaeta possa crescere solamente con un Partito Democratico forte, unito, compatto, che si candidi al governo della Città forte delle idee, delle conoscenze ed esperienze di tutti i suoi iscritti. Ma questo non è potuto accadere: riteniamo che la causa maggiore della disfatta del PD sia stata dovuta ad un gioco di forza tra componenti interne ed esterne che hanno preferito dividere il Partito. Abbiamo a più riprese criticato i dirigenti del PD che non hanno lavorato ad una soluzione unitaria che, prescindendo dalle proprie figure, hanno condannato il nostro Partito all’isolamento forzato.

Oggi, il PD di Gaeta è una scatola vuota. Vediamo iscritti a questo Partito fronteggiarsi addirittura in tre diverse coalizioni che, molte volte, sembrano più interessate a fare una guerra tra loro, su “chi è più PD dell’altro”, piuttosto che fronteggiare il pericolo di ritrovarsi il centrodestra al governo. I GD sono tra i pochissimi a rifiutare questa condizione che sembra tanto la riproposizione in larga scala di quanto sia accaduto in questi cinque anni nel Partito Democratico.

Nonostante la situazione catastrofica di questo periodo, noi Giovani Democratici pensiamo che sia proprio questo il momento della ricostruzione, questa volta reale, del Partito. Non potrà essere accettata la logica del “chi vince le elezioni (o chi prende più voti), gestisce il partito”. Noi non permetteremo che accada.

Vogliamo proporci come base per la rinascita del PD gaetano. Ma da soli non potremo andare lontano. Il rilancio del PD dovrà avvenire grazie a tutti coloro che, anche in questo momento, pensano che quanto accaduto negli scorsi giorni non debba accadere mai più. Chiunque vorrà rendere questo partito immune da ogni personalismo, ponendo al centro l’idea di un partito collettivo, sarà, per noi, un compagno di viaggio con cui collaborare concretamente ogni giorno.


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