Bruxelles – Nella primavera del 2023, il Parlamento europeo ha adottato il regolamento sulla deforestazione, con lo scopo di vietare l’ingresso sul mercato europeo di prodotti agricoli provenienti da aree deforestate. “Questo regolamento mira a frenare la deforestazione globale, con particolare attenzione alle foreste pluviali tropicali”, spiega Dorfmann, che è pienamente a favore di questo obiettivo. “Tuttavia, l’attuazione delle norme si sta rivelando eccessivamente complessa dal punto di vista burocratico”.
Al fine di consentire alla Commissione europea il tempo necessario per completare i preparativi, oggi il Parlamento europeo ha adottato due importanti decisioni. In primo luogo, l’entrata in vigore del regolamento è stata posticipata alla fine del 2025. “Questa proroga darà alla Commissione il tempo necessario per determinare il rischio di deforestazione a livello globale e assegnare ogni area a una corrispondente categoria di rischio”, sottolinea Dorfmann. I requisiti del regolamento saranno dunque differenziati in base al livello di rischio. “Ad esempio, criteri particolarmente stringenti si applicheranno alla soia proveniente dal Brasile”, aggiunge l’europarlamentare.
La seconda decisione chiave del Parlamento europeo è l’introduzione di una nuova categoria per le aree senza rischio di deforestazione. “Questa categoria riguarda interi stati o regioni in cui la superficie forestale non è diminuita negli ultimi decenni e in cui vigono leggi che tutelano i boschi dalla deforestazione”, argomenta Dorfmann. Poiché il Suditirolo e il Trentino soddisfano tali requisiti, le due Province potranno essere incluse in questa nuova categoria. “In questo modo i vincoli previsti dal regolamento non si applicheranno al nostro territorio”, continua Dorfmann.
Le modifiche approvate dal Parlamento europeo dovranno ora essere ratificate dal Consiglio europeo. “Se anche il Consiglio voterà a favore, i nostri agricoltori e proprietari di foreste potranno beneficiare di una sostanziale riduzione del carico burocratico,” conclude Dorfmann, “e non saranno più gravati da requisiti eccessivi e talvolta irragionevoli”.
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