Il giorno 17 maggio l’I.C. “Giovanni XXIII” di Monte San Biagio ha organizzato un incontro-dibattito con il sacerdote Don Aniello Manganiello che per anni ha svolto la sua funzione di parroco a Scampia, vasto agglomerato urbano situato all’estrema periferia della città di Napoli, un uomo che ha affrontato i camorristi con fermezza, ma rimanendo sempre disponibile ad accogliere ogni piccolo cambiamento, non da giudice ma da fratello.

L’incontro concludeva il progetto didattico sulla legalità che ha avuto come obiettivo principale quello di spingere gli alunni ad essere protagonisti di cambiamento, iniziando dal proprio territorio, in modo da contribuire a realizzare un mondo più giusto e solidale.

Durante l’incontro sono stati affrontati diversi temi, ma tutti in linea con l’idea che la scuola deve essere un luogo dove si acquisiscono quelle competenze e quella consapevolezza che ci permetteranno di capire la realtà che ci circonda e ci daranno i mezzi per cambiarla, se ingiusta o non rispettosa dei diritti e della dignità dell’uomo.

Don Manganiello, spesso ospite di importanti trasmissioni televisive, con un linguaggio semplice, ma diretto ha parlato ai bambini delle classi V della scuola primaria e ai ragazzi di tutta la scuola secondaria, da testimone, della illegalità oggi così diffusa anche tra i ragazzi, ha raccontato di situazioni di violenza, di degrado, di camorra ed ha voluto far conoscere chi, con il coraggio della volontà e della ragione, ha deciso di impegnarsi fino in fondo per aiutare la gente ad uscire da terribili situazioni di povertà e degrado morale.

Ha detto, presentando il suo libro “Gesù è più forte della camorra”, “non mi sento un eroe perché ho cercato di rispondere ogni giorno alla mia vocazione di uomo e di prete. Ho operato in un mondo dove la camorra come la mafia è ovunque ed io, denunciandolo, volevo infondere a tutti il coraggio di farlo.

Ha insistito, inoltre,sul concetto che la legalità siamo tutti noi, la sfida alla legalità dipende anche dal nostro impegno quotidiano perché la legalità e responsabilità, o meglio corresponsabilità nella realizzazione del bene comune. E il bene comune lo si realizza insieme, lottando, sacrificandosi, indignandosi, se necessario.

L’incontro si è concluso con l’invito a non lasciare solo don Aniello e quanti come lui combattono la buona battaglia della legalità.

Questa occasione rafforza ancora una volta il ruolo dell’I.C. “Giovanni XXIII” da sempre impegnato anche nel sociale.


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