carabinieri

“Notte serena”, mesi di indagini stringenti che alla fine hanno portato finalmente allo scoperto un gruppo di albanesi che sembrava inafferrabile. I malfattori, dediti ai furti in appartamenti tra Salerno, Foggia, Avellino e Benevento, avevano un modus operandi sfuggente, probabilmente studiato a tavolino: partivano da Caivano per raggiungere i luoghi scelti per le loro razzie, poi si muovevano a piedi, senza servirsi di telefoni cellulari per non correre il rischio di essere intercettati.

La loro tecnica era molto semplice: un foro con trapano a mano e via, negli appartamenti, con particolare predilezione per i casolari di campagna. Una volta dentro, senza mai servirsi di gas soporiferi o altri artefizi, ma passo felpato per non svegliare le ignare vittime, asportavano soldi, gioielli, oggetti in oro, computer e altri oggetti per poi far sparire le loro tracce.

Questa, solo una parte della refurtiva. Praticamente, “gli spiccioli del bottino” che – a detta degli inquirenti – diventavano regali per le rispettive amanti. Una media di 140 colpi al mese, praticamente più di mille furti all’anno e una particolarità stranissima: i ladri operavano solo dal lunedì al venerdì, mai nei week-end.

Utilizzavano una tecnica quasi militare: tutti vestiti di nero, con zainetti pieni di viveri e attrezzi atti allo scasso e stavano bene attenti a colpire “a macchia di leopardo”; insomma, dopo aver fatto razzie in una precisa zona poi sparivano anche per qualche mese, disorientando gli inquirenti, per poi tornare sul luogo del delitto. Si cercano altri appartenenti alla banda o eventuali complici.

Intanto, in un’altra operazione similare sono stati arrestati altri due topi d’appartamento: si tratta di un bulgaro 35enne e un georgiano di 27 anni, entrambi senza fissa dimora, avvistati all’interno di un palazzo in possesso di strumenti utili all’apertura di serrature e porte. Per mettere nel sacco i malviventi, stavolta i Carabinieri son dovuti tornare all’antico, operando alla vecchia maniera con appostamenti lunghi anche ore, ascoltando testimonianze, insomma fiutando il puzzo di bruciato. In manette anche un salernitano, Pietro Brancaccio, che spacciandosi per agente assicuratore cedeva polizze assicurative Rca false. L’uomo dovrà rispondere dell’accusa di truffa.


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