(AGENPARL) – Catania, 02 ott – Le organizzazioni sindacali che rappresentano il personale Vigile del Fuoco di Catania vogliono denunciare la insensibile indifferenza da parte degli organi di stampa nazionali per la morte del collega Vincenzo Lima, deceduto a causa delle gravi ferite riportate mentre si recava all’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania per una emergenza. Il decesso è avvenuto, dopo lunghissime ore di operazioni chirurgiche delicate di vario genere, il 25 settembre, alle 0.50. Il collega, che aveva 39 anni, lascia la moglie e una bambina di 23 mesi. Risulta incomprensibile come tale grave notizia, che vede vittima un servitore dello Stato nell’espletamento dei proprie compiti istituzionali mentre andava a prestare soccorso, sia stata volutamente sottaciuta, a differenza di quanto accaduto, il 29 settembre, sempre a causa di un incidente, a un Carabiniere del cui doloroso avvenimento è stato dato immediato risalto mediatico. Esprimiamo il nostro cordoglio per il tragico accaduto sia alla famiglia che a tutta l’Arma dei Carabinieri,  tuttavia crediamo che non debbano esistere servitori dello Stato di serie A o di serie B, in quanto chi rischia la vita per lavoro merita più rispetto da parte delle istituzioni. Purtroppo anche i funerali di Stato, svoltisi a Trabia (PA) città in cui era residente, sono stati snobbati dalle grandi testate e dai politici: una per tutte l’assenza del ministro degli Interni Angelino Alfano, che in quei giorni, a pochi chilometri, preferiva inaugurare un centro commerciale nei pressi di Trapani. Il personale tutto è profondamente amareggiato, oltre che per la morte del collega, per il disinteresse dimostrato da parte del ministro, e non dispiacerebbe un suo passo indietro. Inoltre cogliamo l’occasione per evidenziare, per l’ennesima volta, la grave carenza di uomini e mezzi e gli scarsi fondi disponibili per la manutenzione delle sedi di servizio. Tali gravi carenze hanno messo, ormai, in ginocchio il soccorso tecnico urgente che i Vigili del fuoco garantiscono alla popolazione etnea. Il continuo stress psicofisico al quale sono sottoposti i Vigili del fuoco mette a repentaglio la propria incolumità. I mezzi, ridotti praticamente a pochi esemplari vetusti e costosi nelle riparazioni, non consentono di predisporre un servizio idoneo al soccorso stesso. In poche parole, la situazione risulta drammatica: non è più possibile andare avanti in questo modo, bisogna intervenire subito con estrema serietà politica e dipartimentale che veda in primis il bene dei lavoratori del soccorso e dei cittadini. Così di fatto non siamo più in grado di garantire sicurezza nella città.


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