(AGENPARL) – Roma, 01 ott – “A seguito dell’ intervento dell’On. Guidi, in risposta all’On. Palazzotto, al question time della Camera odierno, i 262 lavoratori Accenture Outsourcing di Palermo constatano con amarezza che quanto riferito dal Ministro  non è aggiornato alle vicende attualmente in corso.

Gli ultimi due incontri tra la componente sindacale e le aziende ( 25 e 29 Settembre il cui esito, è sconosciuto dal  ministro) , non hanno prodotto alcun avvicinamento tra le stesse, in quanto la proposta fatta risulta non scaturente da una trattativa, ma imposta dalle aziende  come Out out.

Condizione “ sine qua non “ è la sottoscrizione di un accordo legale (Tombale) da parte di tutti i 262 lavoratori; la  mancata firma di anche uno solo farebbe saltare tutto l’accordo, che prevede:

ribassamento ulteriore  del 20% del costo del lavoro, demansionamento di livello, azzeramento degli scatti di anzianità, impatto su ferie e rol, controllo sulla produttività del singolo.

Visto quanto comunicato dalle aziende, in particolar modo da BT al tavolo tenutosi innanzi al Delegato del Ministro, dove si affermava che il costo del lavoro non era parte fondante la problematica trattata, i lavoratori chiedono al Governo, una volta per tutte, di intervenire al tavolo di venerdì prossimo per prendere una posizione innanzi alle aziende stesse. Senza un risolutivo intervento del Governo al tavolo, l’unica strada prospettata resta l’avvio delle procedure di mobilità.

Se così dovesse essere il Governo consentirà l’apertura e la regolamentazione di un nuovo scenario:

la vertenza Accenture sarà presa ad esempio  da tutte quelle aziende in utile che vorranno “disfarsi” dei lavoratori , usufruendo della cessione di ramo d’azienda e successiva dismissione dello stesso.

Il mondo dei Call center in Italia conta circa 80000 unità.

Lo rendono noto i lavoratori del Call Center Accenture di Palermo.


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