(AGENPARL) – Milano, 02 ott – È previsto per il prossimo 6 ottobre l’incontro tra i vertici dello SNA presso la sede romana dell’ANIA per riaprire il dialogo e individuare le misure adeguate per riequilibrare il bilancio prospettico del Fondo Pensione Agenti. Una riapertura del dialogo che, comunque, avviene nella stessa giornata della convocazione di un presidio proprio dinanzi alla sede dell’ANIA a cui sono invitati gli agenti di assicurazione. Si tratta di una prima iniziativa di mobilitazione che il Sindacato Agenti di Assicurazione ha previsto di organizzare nel mese di ottobre, nel caso che dall’incontro con l’ANIA non uscissero le rassicurazioni auspicate sulla vicenda Fondo Pensione Agenti.  Fra queste, l’apertura ad elevare a 150 milioni il proprio contributo dagli attuali 16 milioni proposti.

“È ormai nota a tutto il settore la situazione del Fondo Pensione Agenti – dichiara Claudio Demozzi, Presidente dello SNA. Alla luce delle ipotesi predisposte dallo stesso Consiglio di Amministrazione del Fondo (ipotesi approvate all’unanimità dall’intero Organo composto dai rappresentanti degli agenti e dai delegati ANIA) è emerso che è possibile riequilibrare lo sbilancio prospettico senza snaturare il nostro strumento di previdenza, che opera su forti presupposti solidaristici e sul principio della prestazione definita. L’offerta di intervento finanziario dell’ANIA è tuttavia di appena 16 milioni di euro, contro i 350 milioni che, secondo SNA, dovrebbero costituire la quota di sua competenza in considerazione della pariteticità della contribuzione e della gestione del Fondo stesso. Avere quei 16 milioni o non averli non cambierebbe il peso del sacrificio che tutti noi, agenti in attività e pensionati, saremmo chiamati a sostenere vedendo drasticamente ridotte le prestazioni attuali e quelle attese”.

A nulla sono valsi fino ad oggi gli incontri tra le rappresentanze degli agenti e l’Associazione delle Imprese. La pregiudiziale posta dall’ANIA (trasformazione in un fondo a contribuzione definita e limitato intervento finanziario), di fronte alla quale in un primo momento le altre rappresentanze degli agenti hanno assunto un atteggiamento possibilista, se non addirittura di passiva accettazione, ha condizionato l’esito di quel tentativo di dialogo. Lo SNA, dal canto suo, ha sempre rivendicato con forza il diritto a non vedere snaturato e svuotato lo strumento previdenziale della categoria, fino a paventare la discesa in piazza di migliaia di agenti in attività e pensionati. Solo dopo che questa posizione è stata resa pubblica, attraverso un efficace tam tam mediatico, l’ANIA ha proposto un nuovo incontro, che si terrà a Roma il prossimo 6 ottobre, al quale SNA ha deciso di partecipare dopo aver ricevuto, come richiesto, rassicurazioni sui contenuti del confronto. A questo incontro parteciperà una delegazione SNA sostenuta da un presidio dimostrativo che si terrà nella vicina Piazza Barberini, con cartelli e slogan, per avvertire di ciò che la categoria è pronta a fare in caso di esito negativo della trattativa: una grande manifestazione di piazza di agenti in attività e agenti pensionati. In questa prima fase parteciperanno al presidio, che è sostenuto anche dal Comitato dei Gruppi Aziendali Agenti aderenti a SNA, soprattutto i dirigenti provinciali e nazionali e i coordinatori regionali, ma anche i singoli agenti che volessero farlo. La Questura, per motivi di sicurezza, ha limitato l’autorizzazione a 150 persone e il vertice SNA ha deciso responsabilmente di accettare questa prescrizione, almeno per ora.

“Proprio in queste ore giungono, infatti, informali notizie – conclude Claudio Demozzi – di una possibile nuova apertura dell’ANIA, che parrebbe disposta ad elevare il contributo delle Imprese da 16 a 150 milioni di euro. Somma, questa, che non risulterebbe ancora sufficiente a risolvere il problema del Fondo Pensione Agenti, ma che darebbe un chiaro segnale di buona volontà che potrebbe rappresentare una svolta nelle relazioni tra agenti e compagnie. A questo punto non resta che sperare che tali voci siano fondate e che coloro i quali hanno distratto parte della forza della categoria in inutili quanto dannosi esercizi denigratori nei confronti del nostro Fondo Pensione sappiano finalmente fare fronte comune e lottare per la salvaguardia delle nostre pensioni”

CHI È LO SNA

Il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione (Sna), fondato nel 1919 come Associazione Nazionale Agenti (Ana), assume l’attuale denominazione nel 1973 e conta oggi oltre 7 mila iscritti su circa 23 mila Agenti di assicurazione operanti in Italia. Lo Sna, composto da 117 Sezioni provinciali e 58 Associazioni aziendali, è in Italia l’organizzazione maggiormente rappresentativa degli agenti di assicurazione e da tempo ha dato vita alla Federazione Unitaria con Unapass, con l’obiettivo di realizzare un soggetto politico unitario. Rappresenta la Categoria in tutti gli Enti e Organismi, nazionali e internazionali, dove si trattano problemi che  interessano direttamente o indirettamente gli agenti di assicurazione e, più in generale, il settore assicurativo. E’ membro del Consiglio Direttivo del Bipar (Bureau International des Producteurs d’Assurance et de Réassurance), la confederazione che rappresenta gli intermediari di assicurazione del mondo presso i governi nazionali e gli organismi sovranazionali (Cee, Onu, Efta, Ocse, Gatt, ecc.). Dal 1990 il Sindacato è affiliato alla Confederazione Generale Italiana del Commercio, del Turismo e dei Servizi (Confcommercio), nell’ambito del Comitato Nazionale Servizi e partecipa alle Commissioni provinciali in seno alle Camere di commercio.


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