(AGENPARL) – Cagliari, 01 ott – “Il fatto che la trattativa tra  Governo, Governo nazionale e Glencore prosegua, ancorché con passo troppo lento per i lavoratori, è un segnale positivo. Significa che si stanno mettendo a punto le due questioni fondamentali che possono convincere la multinazionale svizzera ad acquisire l’Alcoa: abbattimento del costo energetico tale da rendere il prezzo dell’alluminio in uscita da Portovesme concorrenziale sui mercati internazionali; durata degli sconti speciali sulla bolletta energetica.

I segnali che lancia il governo, attraverso il sottosegretario De Vincenti, sono di un impegno serio su questi punti.

Riportare lo stabilimento Alcoa in produzione significa che la filiera dell’alluminio in Sardegna e in Italia ha di nuovo prospettive di sviluppo con ricadute sul sistema delle piccole imprese che vivono all’ombra delle grandi ciminiere.

Governo e Regione, una volta fissato prezzo e durata del contratto energetico, dovranno anche coordinare il tavolo della contrattazione diretta Alcoa- Glencore, per evitare che l’azienda in uscita cerchi di dettare le condizioni produttive al futuro acquirente. Il venditore Alcoa non può essere legittimamente soggetto super partes o totalmente interprete degli interessi dei lavoratori sardi.

La multinazionale americana, infatti, dovrebbe tenere a battesimo e far crescere una futura concorrente. Irrazionale soltanto pensarlo. Glencore non limita, infatti, la sua attività industriale allo zinco, ma è presente  anche sui mercati dell’alluminio, quindi potenziale concorrente di Alcoa che, perciò, è naturalmente interessata a tarpare sul nascere le ali di Glencore nell’alluminio”.

Lo dichiara in una nota Fabio Enne, Segretario regionale Cisl Sardegna


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