(AGENPARL) – Roma, 01 ott – Una dura presa di posizione non pienamente motivata, le criticità dell’Asl Roma G sono ben note a questa Direzione Generale che sta cercando, per quanto bilanci e normative permettano, di risolverle e superarle.”Sull’Emodinamica dell’ospedale di Tivoli – replica il direttore generale dell’Asl Roma G, Giuseppe Caroli – tanto è stato scritto, la realtà è che mancano ancora due medici. Quando saranno ultimate le procedure potremmo aprire il reparto. Non possiamo attivare un servizio se non si garantisce la sicurezza dei pazienti e di chi ci lavora. Noi abbiamo solo l’interesse ad aprire il prima possibile un reparto così importante e strategico per questo territorio in sicurezza”. “Siamo consci – prosegue Caroli – delle nostre carenze di personale ma sembra che Cittadinanzattiva non ricordi che tra il piano di rientro e la spending review possiamo sostituire solo il 15 % del personale che va in pensione. Anzi va riconosciuto al presidente Nicola Zingaretti di essere riuscito ad ottenere dal Mef un 5 % in più rispetto di sostituzioni
rispetto allo scorso anno. In tutta Italia, è bene ricordare, che dal 2012 ad oggi nella sanità pubblica sono scomparsi oltre 20 mila posti di lavoro”.”Ritengo impreciso, poi, il conto dei posti letto fornito da Cittadinanzattiva – ha aggiunto il Direttore Generale -. Se è
vero che questa Asl dispone di 0.98 posti letto, ogni mille abitanti, è altrettanto vero che sommando i posti letto di riabilitazione delle strutture private accreditate e quelli nelle strutture specialistiche romane arriviamo abbondantemente agli standard regionali”.
“Un capitolo a parte lo merita il settore dell’emergenza ed urgenza. In tutta Italia si registra un sovraffollamento dei pronti soccorsi, questo perché i codici bianchi dovrebbero essere gestiti in altre strutture. Una questione che nella Roma G stiamo affrontando con il nostro personale e con i medici di medicina generale. Per quanto riguarda la diagnostica
per immagini, la scelta di una sola Tac attiva h24 presso il polo ospedaliero di Tivoli è strategica perché Tivoli è il nostro Dea di primo livello. Per quanto riguarda la risonanza magnetica abbiamo inoltrato una richiesta in Regione per poterla acquistare. Anche sulle elisuperici siamo al lavoro, nei programmi operativi da poco approvate sono previste e
comunque il servizio notturno delle eliambulanze è garantito da campi sportivi deguatamente attrezzati. Si sottovaluta, infine, l’importanza della rete per gli Ictus appena attivata. I pazienti dell’ospedale di Tivoli, e in prossimo futuro tutti quelli della Roma G, possono contare sull’indiscussa professionalità dell’Umberto Primo in tempi celeri e senza più il calvario dei viaggi della speranza a Roma”. “Il presidio ospedaliero di Subiaco non sarà una casetta della salute, definizione offensiva per chi ci lavora e che ritengo
essere un mero processo alle intenzioni sui progetti di questa Azienda. C’è un piano strategico triennale in fase di elaborazione che risponderà alle linee guida ministeriali e regionali. Ancora una volta, comunque, si continua a parlare solo di Ospedali senza interessarsi all’assistenza territoriale e all’integrazione ospedale territorio. Tanto più funzionali questi aspetti tanto più possiamo dare risposte efficienti e puntuali ai cittadini. Questa è un’altra grande sfida che stiamo portando avanti”.


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