(AGENPARL) – Roma, 01 ott – “Ennesimo caso di annunciate da Palazzo Chigi: il premier Renzi, con la proposta di inserire in busta paga una parte del Tfr, dimostra ancora una volta la totale disconnessione nei riguardi dei cittadini e dell’economia reale” dichiara Francesco Aracri, senatore di Forza Italia. “Tralasciando solo per un attimo il fatto che il premier non sta regalando nulla ai cittadini dal momento che i soldi del Tfr spettano loro di diritto, questa ennesima imposizione che l’esecutivo intende varare nei confronti dei privati rischia di mettere in ginocchio soprattutto la Pmi, già vessata dalla morsa finanziaria, e i piccoli artigiani. Dati alla mano, infatti, l’effetto sarebbe dirompente poiché graverebbe nelle casse delle aziende per circa 4,5 miliardi di euro l’anno. Di conseguenza le imprese, non avendo materialmente i soldi per gli aumenti delle buste paga, dovrebbero ricorrere a ulteriori prestiti bancari per erogare l’anticipo (erogati tra l’altro non con estrema facilità come il governo lascia intendere)”. “Capitolo a parte  – aggiunge l’esponente di Forza Italia – quello della ripresa dei consumi: secondo il premier con il Tfr in busta paga, chi guadagna mediamente 1300 euro, vedrebbe aumentato il proprio stipendio di circa 100 euro. In realtà, a conti fatti e al netto delle aliquote e delle imposizioni fiscali, l’aumento dovrebbe attestarsi attorno ai 40-45 euro. E qui c’è ulteriore incognita: oggi il Tfr beneficia di una tassazione agevolata, se invece entrasse in busta paga rischierebbe di finire in un’aliquota Irpef più elevata; quindi per evitare che l’aumento venga letteralmente mangiato dalla tasse è necessario studiare un meccanismo ad hoc; meccanismo che il premier non ha minimamente preso in considerazione. A tutto ciò si aggiunge il fatto che con l’abolizione (quella che il premier chiama “armonizzazione”) delle detrazioni per i familiari a carico tutto si conclude, come al solito in una bolla di sapone. Invece di fare annunci strabilianti e di decidere sui soldi dei lavoratori, dunque, sarebbe bene che il premier iniziasse a pensare concretamente a come poter far uscire il Paese dal pantano” conclude l’esponente di Forza Italia.


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