(AGENPARL) – Roma, 01 ott- Quattro suicidi nella stessa azienda, e tutti dopo un accordo taglia-stipendi. Il caso della Sita Spa, azienda del settore trasporti con ‘testa’ a Firenze e diramazioni in tutta Italia, tra cui Padova e Rovigo, arriva alla Camera. E ora il governo dovrà ‘indagare’ per capire se si tratta di “tragiche coincidenze” oppure vi sia un “filo rosso” che collega quelle morti. In pressing sull’esecutivo è la senatrice leghista veneta Emanuela Munerato che punta il dito contro un accordo siglato il 2 novembre 1994 – dichiarato ‘illegittimo’ dalla Cassazione – che ha portato alla riduzione delle retribuzioni. L’intesa è stata ‘messa sul piatto’ dopo il subentro della Sita alla cooperativa ATP SpA, con conseguente riassorbimento dei dipendenti, a condizioni evidentemente peggiorative. Da qui una interminabile disputa legale, che ha visto coinvolta anche l’Inps di Bari, che accusa l’azienda di aver beneficiato di indebite agevolazioni fiscali e contributive ottenute facendo apparire che i lavoratori ex ATP provenissero dalla mobilità. Munerato denuncia lo “stillicidio a cui da decenni sono sottoposti i dipendenti”, e lancia l’allarme suicidi. “Una scia di sangue allarmante su cui – vista la pessima situazione aziendale – bisogna indagare per accertare eventuali e possibili responsabilità”. “Altro che sterili dibattiti sull’articolo 18, questa è la guerra del lavoro. Mentre il governo fa chiacchiere da salotto la gente si toglie la vita, nella drammatica indifferenza di Roma. Si sveglino, Renzi e ministri, per il lavoro servono risorse e investimenti. Si tagli sull’immigrazione e si pensi, una buona volta, alla nostra gente”.


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