(AGENPARL) – Roma, 01 ott – Questa la lettera che il Segretario Anaao Assomed della Regione Lazio e il coordinatore regionale della COSMeD hanno inviato a Nicola Zingaretti, a Renato Botti Sub Commissario Governativo per l’attuazione del Piano di Rientro della Regione Lazio, a Alessio D’Amato coordinatore della Cabina di Regia e a Flori Degrassi, Direttore Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria del Lazio. Ancora un attentato alle esclusive competenze mediche: e’ la delibera 318 del 01.07.2014 della ASL RM B con cui si istituisce, nell’Ospedale Pertini di Roma, un’Area di degenza a bassa e media intensità di cure a diretta responsabilità organizzativa infermieristica. Un ennesimo, illecito attacco della politica ai danni dei Medici e degli stessi infermieri. E’ ora di reagire!! Non si vuole alcuna guerra ma è un imperativo fare chiarezza!! E’ ormai troppo tempo che si trascina questa sotterranea “guerra al ruolo medico“ nella sua interezza, cercando di minarne la specificità di cui la STORIA e la LEGGE lo hanno investito da sempre quale baluardo del paziente nelle vicende legate alla malattia. Dal Medico e’ stato ed e’, sempre per legge, richiesto un percorso formativo di studio enorme, il più lungo e faticoso di tutti, una laurea con tirocini pre e post laurea, un esame di stato di verifica, una specializzazione, un aggiornamento continuo, una dedizione etica e morale, un’attitudine per una professione ai confini della missione, acquisita in anni e anni di cure ai malati in qualunque contesto, difficoltà e realtà, senza dimenticare la vocazione dirigenziale e la responsabilità nelle cure, che il ruolo di medico gli ha conferito dall’inizio della sua storia. Un ONORE e un ONERE assoluto per il Medico!  Non è più tollerabile che tutto ciò sia messo in discussione, ormai di continuo, assistendo passivamente alla progressiva delegittimazione di quelli che sono compiti e ruoli dirigenziali specifici dell’essere medico. Non e’ possibile fare del millantato credito ai danni del paziente e della intera società legittimando sul campo altre figure professionali sanitarie, preparate per altre importanti e insostituibili mansioni ma proponendole senza titoli e qualifiche legali come sostitutive della figura dirigenziale medica al solo scopo di compiacere spinte politico-sindacali scorrette. Queste illecito arrivismo sociale compromette l’onestà intellettuale e la credibilità sociale della base di intere categorie sanitarie non mediche (Infermieri, tecnici   etc.), che vogliono invece avere il ruolo e le funzioni per cui si sono professionalmente e legalmente preparate e non vogliono di certo cadere nella trappola tesa da un dissennato verticismo sindacale che fomenta lo scontro tra le professioni. Ultimo esempio di questa tentata erosione del ruolo del Medico, di millantato credito e di collusione politico-sindacale truffaldina nei confronti dei Pazienti e di tutti i Cittadini del Lazio, è l’apertura da parte della ASL ROMA B dell’ AMBI (Area di degenza a Media –Bassa Intensità Assistenziale) spacciata dal Presidente Zingaretti, come “la soluzione” degli eccessivi accessi al Pronto Soccorso, mentre invece sono solo altri 10 letti aggiunti che saranno occupati quasi per intero da pazienti anziani e sempre in stato di grave fragilità per le loro pluripatologie, e che, pur di ridurre i costi vengono classificati come letti a costo ridotto, per pazienti di serie B, a media e bassa intensità di cure, a costo zero per il personale, e di cui si affida la responsabilità organizzativa diretta e la sorveglianza clinica alla cosiddetta dirigenza infermieristica. Una vera operazione truffaldina, in primis ai danni dei pazienti e della cittadinanza voluta dalla Regione Lazio, e sposata dalla ASL Roma B la quale sottace che l’incremento dei posti letto e’ praticato con la formula ”iso-risorse” cioè schiavizzando ancora gli stessi lavoratori. L’impegno delle cure sarà necessariamente degli stessi Medici, degli stessi Infermieri e degli stessi Ausiliari, ancora una volta gravati di altro lavoro a costo zero. Ma come e’ stato possibile far passare questo piano senza avere contestazioni? Il trucco e’ stato questo: l’accordo politico-sindacale con cui l’Amministrazione della ASL, sotto la spinta Regionale, riconosce mansioni mediche a pochi Infermieri concedendo illeciti riconoscimenti apicali organizzativi e responsabilità non di competenza e di contro l’Amministrazione, per cui la politica regionale ottiene un risparmio economico e la non contestazione della base infermieristica turlupinata dalle loro stesse “capo’” e dal loro stesso sindacato. Siamo tutti d’accordo che l’infermiere ha un ruolo assolutamente importante.. ma non centrale, assolutamente fondamentale.. ma non autonomo, assolutamente professionale… ma non esclusivo. Tale terminologia non viene reclamata neanche dal medico, che pur giustamente potrebbe rivendicarla, figuriamoci se e’ possibile sostenerla per altre figure professionali. La verità e’ che bisogna rimettere al centro il malato e le sue esigenze e non certo promuovere arrivistici campanilismi di categorie .

E poi bisogna rispolverare l’onestà intellettuale e capire quello che e’ molto semplice da capire cioè che il nostro e’ un lavoro di equipe che ha un obbiettivo comune: la cura del malato.

Ma e’ necessario aver bene in mente e con chiarezza tre concetti :

1)      Il medico è dirigente non in virtù delle sue doti tecniche e professionali, che comunque ed a prescindere deve avere, ma perché ha titolo, dovere e diritto alla gestione ed all’organizzazione. Non siamo disposti a farci emarginare ed a farci scippare ciò che le vigenti norme e le leggi ci affidino.

2)      La cura del malato è composta da una parte diagnostica, da una prescrizione terapeutica e da una operatività medico/chirurgica affidata legalmente ed esclusivamente al medico.

3)      L’assistenza e la responsabilità dell’applicazione delle cure secondo prescrizione medica è affidata in piena autonomia all’Infermiere.

In ogni organizzazione, che voglia essere efficiente e produttiva e’ imprescindibile che ogni attore sappia qual è il suo compito, il suo campo d’azione e la sua responsabilità settoriale. Ogni settore abbia il suo Dirigente responsabile. Ogni settore non può essere ne’ centrale, ne’ autonomo, ne’ esclusivo ma tutti cooperanti e indispensabili per raggiungere l’obiettivo. In ogni organizzazione e’ imprescindibile che sia pacificamente condivisa una piramide di responsabilità, che pur distribuendo autonomie settoriali per competenze specifiche, abbia un suo vertice dirigenziale.Nell’organizzazione sanitaria il vertice e’ la indiscutibile Dirigenza Medica che risponde, ad oggi, della tutela medica in toto di ogni paziente anche di fronte alla legge. Si ritiene pertanto che la delibera 318 della Asl RM B è lesiva delle specificità mediche, dei diritti del malato in quanto affida competenze di stretta pertinenza medica ad altre figure professionali, e quindi ponendo gli stessi pazienti in situazione di rischio alla salute, è lesiva inoltre dello stesso profilo delle competenze infermieristiche in quanto pone gli infermieri in situazione di potenziale illecito per millantato credito e rischio di lesioni ai danni dei pazienti per “incompetenze” professionali. L’ANAAO ASSOMED e la COSMED LAZIO chiedono con forza, la revoca di tale delibera e l’annullamento degli atti da essa derivanti. Diffidano, altresì i Direttori Generali e le Aziende Sanitarie del Lazio dal procedere ad analoghe iniziative senza un preventivo confronto con le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medica e Sanitaria. L’ANAAO ASSOMED e la COSMED LAZIO si riservano,   fin da ora, di adire le vie legali.

 


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