Balletta1
In città, purtroppo, si avverte un forte disorientamento e sfiducia verso il governo del sindaco Mitrano. Sicuramente il momento non è semplicissimo ma e’ anche vero che su alcune azioni occorreva e occorre una maggiore serenità e capacità di analisi sia politica che amministrativa, troppi errori.
Altro aspetto delicatissimo che ci potrebbe far correre il rischio di ripetere esperienze passate e che si lavora soltanto per l’ordinaria amministrazione, mancano iniziative per progetti di prospettiva. Se certe azioni non vengono intraprese sin dai primi giorni di governo attraverso un metodo di lavoro si corre il rischio di rimanere prigioniero del quotidiano. Non ci si può limitare ad uno sterile elenco di mance ma occorre visione capace di generare nuova occupazione; in 7 mesi non abbiamo visto nulla di concreto e tangibile.
A tutto ciò si aggiunge l’assenza di un approccio politico sulle questioni che sta determinando una continua lacerazione nel centro destra cittadino. Molti si lamentano del fatto di non essereassolutamente coinvolti nelle scelte.
Occorre recuperare a mio avviso un certo stile attraverso azioni credibili e coerenti senza indossare inutili maschere in cui si dice una cosa pensandone un’altra.
Tutti questi motivi mi hanno indotto a lasciare l’amministrazione in quanto lo ritengo un soggetto troppo appiattito e incapace di creare momenti di analisi e confronto sia dentro che fuori la casa comunale.
Spesso, nella mia passata esperienza amministrativa alcune delicate scelte venivano prese da 2 o 3 persone mentre la maggioranza non veniva affatto interpellata.
A Gaeta serve un serio cambio di rotta che sia in grado di prendere le distanze da tanti e speculari incontri istituzionali a cui spesso segue il nulla e di un maggiore coinvolgimento di tutte quelle persone che hanno lavorato per la vittoria del centro destra. Molti di loro che hanno avuto risultati elettorali importanti non sono mai stati presi in seria considerazione e oggi sono costretti a difendere metodie scelte indifendibili.
In città siamo responsabilmente impegnati affinché si possa recuperare il terreno perso, non attorno a delle persone ma a delle ideeconsapevoli del fatto che non possiamo vanificare tutto lo sforzo fatto per vincere le elezioni.
La nostra non e’ un’azione di sabotaggio ma esattamente il contrario
nel rispetto del consenso elettorale che impone a tutti di non mettere
la testa sotto la sabbia e aprire così un forte confronto interno.
Per le regionali stiamo lavorando con  la lista MCL al progetto
Regione delle Province che guarda al trasferimento di tutte le
funzioni amministrative a comuni e province secondo il criterio della
sussidiarietà. Temi come urbanistica, ambiente, trasporti e formazione
devono essere gestite direttamente dai territori.


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