“Il Presidente del Consiglio comunale Luigi Coscione si comporta come un qualsiasi consigliere di maggioranza venendo meno al suo ruolo Istituzionale: si deve dimettere”

 

È un attacco frontale quello del capogruppo del Movimento Progressista Antonio Raimondi che non risparmia critiche a Luigi Coscione, alla maggioranza e a buona parte dell’opposizione.

 

“Avevamo deciso di comune accordo nella Conferenza dei Capigruppo della settimana precedente che il Consiglio Comunale sarebbe iniziato alle 9 del mattino e si sarebbe concluso alle 22. Si sarebbe poi proseguito eventualmente lunedì 6 agosto. Questo è riportato nel verbale della seduta redatto dallo stesso Coscione. Si era anche detto, fuori verbale, che se alle 22 fosse rimasto un solo punto da discutere saremmo andati avanti. La discussione sulla revoca della delibera 99 del 2009 e gli indirizzi sull’area ex Avir, è terminata alle 22,30 circa e il Presidente Coscione ha messo a votazione la continuazione ad oltranza accettata dalla maggioranza, nonostante ci fossero ben 5 punti ancora da discutere, tutti di estrema importanza amministrativa – afferma Raimondi – È stato un atto arbitrario e contrario allo spirito di imparzialità e tutela delle minoranze e dell’opposizione che compete a chi ricopre l’incarico di Presidente del Consiglio. È evidente che chiederò ufficialmente con una mozione la sfiducia a Coscione che farebbe bene a dimettersi subito”.

 

“In pratica, il Presidente con la complicità della maggioranza Mitrano, non ha consentito alla minoranza di discutere di punti importanti ed urgenti come le linee guida del verde pubblico e della Raccolta rifiuti e sulla Variante Urbanistica per una struttura sportiva a Via Venezia – aggiunge Raimondi – È del tutto evidente che il Sindaco ed i consiglieri di maggioranza vogliono avere le mani libere su tutti gli argomenti perché ci sono tante cambiali politiche da pagare a chi ha sostenuto il candidato Mitrano che prende le sue scelte assecondando interessi che al momento sono oscuri ma che si manifesteranno con il tempo”.

 

“Mostrano i muscoli- prosegue Raimondi- perché incapaci di dialogare e soprattutto perche hanno una visione del potere fine a se stesso, cioè per i propri interessi e non per il bene comune. In questo senso, dispiace dirlo, ma la città di Gaeta è tornata indietro abbandonando una strada che la differenziava veramente da un certo modo di concepire la politica”.

 

“Infine, il dato politico che si ricava dal consiglio di venerdì è che l’unico argine a questa Amministrazione è formato dal Movimento Progressista e dalla Lista Civica per Raimondi – conclude Raimondi – che difendono la città da delibere vaghe ed inconcludenti come quella sul cambio delle linee d’indirizzo sull’ex Avir approvata, anche con i voti di Salvatore Cicconardi, Pina Rosato e Alessandro Martone”.


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