“Caro Vincenzo, visto che tu hai inse­gnato i fondamentali del basket ai ragazzi del seminario 31 anni fa, perché non mi aiuti a costruire un campo di basket per i ragazzi di Dhanjuri?” È una delle richieste che il nostro Padre Adolfo L’Imperio mi ha rivolto recentemente.

Come fare? Ho raccolto qualcosa tra i bambini della parrocchia durante la qua­resima, una par­te la recupero io, ma non basta. Ne ho parlato con un papà e lui ha rinunciato alle bomboniere per la comunione del figlio per devol­vere il corrispetti­vo allo scopo. Ho poi parlato con il gruppo che organizza la bella manifestazione di “Mola in festa” ed essi hanno aderito volentieri alla lodevole iniziativa, in quanto la “solidarietà” è al centro dei loro interventi annuali. Ma an­cora non basta. Allora mi inventerò altre iniziative per non deludere Padre Adolfo. Il campo di Basket bisogna costruirlo!

Ma chi è Padre Adolfo l’Imperio? Un missionario del PIME, nato a Zara (Istria), componente di una famiglia di sei figli re­sidente a Gaeta, ha frequentato l’Azione Cattolica nella Parrocchia San Giacomo sotto la guida del vice parroco Don Do­menico Toscano. Questa esperienza lo ha educato all’amore verso la Chiesa e al ser­vizio dei ragazzi. Delegato degli Aspiranti dell’Azione Cattolica della stessa parroc­chia e poi delegato Diocesano. Nel visita­re le diverse parrocchie nella sua qualità di delegato incoraggiava i sacerdoti per renderli disponibili verso i ragazzi. Nel frat­tempo conseguiva il Diploma di Capitano di Lungo Corso presso l’Istituto Nautico di Gaeta ed iniziava a collaborare nello studio tecnico dell’Ingegner Carollo, progettista dei lavori della strada Litoranea che colle­ga Formia a Terracina.

 Intanto matura la sua disponibilità al servizio ed alla vocazione sacerdotale. Poco dopo gli anni sessanta Adolfo mani­festa il desiderio di una scelta: diventare sacerdote! Nonostante qualche difficoltà familiare, iniziava gli studi teologici presso il Collegio Leoniano di Anagni. Pochi mesi bastano per comprendere la sua vocazio­ne: annunciare cioè la lieta novella di Ge­sù in una nazione povera. Aderisce alla fa­miglia del P.I.M.E. e termina i suoi studi teologici nei Seminari di Gaeta (Santuario della Montagna Spaccata) e di Milano. Or­dinato sacerdote nella Parrocchia di S. Paolo in Gaeta il 29 giugno 1967 insieme a Don Enzo Cicconardi e a padre Bernardino Rossi, PIME dall’Arcivescovo Mons. Lorenzo Gargiulo, dopo tre anni viene inviato in Bangladesh, nella Diocesi di Dinajpur, dove tuttora vive e opera.

Per ben due volte sono stato, a distanza di 28 anni l’una dall’altra, in Ban­gladesh dove ho ammirato lo stile di Chiesa te­stimoniato in quel Paese asiatico dal no­stro Padre Adolfo! Ha realizzato strade, chiese, ospedali, collegi per studenti, leb­brosari ed ha curato anche la riorganizza­zione comunitaria della Curia e dell’Eco­nomato della Diocesi.

 La giornata di Padre Adolfo comincia alle 5 del mattino davanti al Santissimo, prima di avviarsi nel suo giro per i vari vil­laggi e centri missionari. Alla sera la pre­ghiera dà una luce diversa a tutte le moti­vazioni del suo servizio.

Termino con una frase ascoltata da Paul, suo grande amico medico bengale­se: “Guardare sempre la gente: essi so­no i problemi, ma sono anche le solu­zioni…”. Grazie Adolfo per ciò che fai e vi­vi per i tuoi bengalesi.

Sac. Vincenzo Macera

Parroco San Giuseppe Lavoratore

 


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