Se i provvedimenti diventeranno definitivi potranno essere messi a disposizione dai cittadini

Messina, Catanzaro, Napoli. Sono tre le maxi operazioni di carabinieri e guardia di finanza che complessivamente questa mattina hanno sequestrato oltre un miliardo alla malavita. Beni che, se provvedimenti diventeranno definitivi, entreranno nelle casse dello Stato e potranno essere messi a disposizione dei cittadini.

MESSINA – Il primo sequestro è scattato a Messina dove i carabinieri hanno dato esecuzione ad un decreto del tribunale su proposta della locale Dda, sequestrando i beni riconducibili ad un imprenditore ritenuto contiguo ad un sodalizio mafioso operante nel versante tirrenico della provincia. Il sequestro ha riguardato alcune società, appezzamenti di terreno, abitazioni ed autoveicoli, per un valore complessivo quantificabile in circa 70 milioni di euro.

CATANZARO – Sono stati sempre i carabinieri, a Catanzaro, a eseguire un’ordinanza di confisca di beni per un valore di oltre 200 milioni di euro, nei confronti del sorvegliato speciale, Salvatore Mazzei, imprenditore di Lamezia Terme, ritenuto contiguo alle organizzazioni criminali di ‘ndrangheta egemoni nella zona. Il sequestro nasce da controlli eseguiti in tutta la Calabria. Oggetto della confisca sono: 70 fabbricati; oltre 200 ettari di terreni; una cava adibita ad estrazione di materiale inerti; 25 società operanti nel settore del movimento terra e costruzioni; un parco autoveicoli composto da oltre 30 automezzi; un albergo.

NAPOLI – Il provvedimento più cospicuo, invece, riguarda Napoli: dalle prime ore di questa mattina, i finanzieri del Gico partenopeo, dello Scico di Roma e del nucleo di polizia tributaria di Caserta, sotto il coordinamento della Dda di Napoli, stanno eseguendo un sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 800 milioni di euro nei confronti di un imprenditore edile legato al clan camorristico dei casalesi. Le indagini svolte dal Gico di Napoli hanno consentito di ricostruire il patrimonio dell’imprenditore e di individuare numerosi prestanomi, titolari di società operanti nel settore immobiliare ed edilizio, ai quali, nel tempo, sono stati intestati beni immobili, autoveicoli ed imprese per sfuggire alle indagini.


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