delucasanità

Vincenzo De Luca potrebbe restare sindaco di Salerno e viceministro. Se, nelle prossime sedute di Camera e Senato, sarà approvato uno degli oltre mille emendamenti al «decreto legge del Fare» varato dal governo Letta.

Che prevede una modifica alla norma sull’incompatibilità tra cariche amministrative negli enti locali e ruoli di governo inserita nell’articolo 13, comma 3 del decreto legge 138 del 13 agosto 2011 poi convertito nella legge 148 del 14 settembre 2011.

I firmatari dell’emendamento fissato all’articolo 29 bis del pacchetto modifiche approvato ieri dalle Commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera pone questa incompatibilità solo per i sindaci eletti dopo il 2011.

A scriverlo Felice Naddeo in un articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno.it. «Ai fini del contenimento della spesa pubblica per lo svolgimento di consultazioni elettorali locali – è scritto nell’emendamento – la norma di cui all’articolo 13, comma 3, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, deve essere intesa nel senso che la causa di incompatibilità ivi prevista si applichi solo rispetto alle cariche pubbliche elettive di natura monocratica relative ad organi di governo di enti pubblici territoriali con popolazione superiore a 5000 abitanti le cui elezioni si siano tenute successivamente alla data di entrata in vigore del decreto».

L’emendamento è bipartisan e porta le firma di deputati di Pdl, Pd e Sel. Il primo firmatario è Nunzio Abrignani (Pdl), a seguire ci sono le sigle del democratico Nico Stumpo del Pd e della vendoliana Martina Nardi. «Lo spirito di questo emendamento è consentire il completamento del mandato per i sindaci eletti prima della legge del 2011 – ha confermato Nunzio Abrignani, primo firmatario dell’emendamento – una norma importante e di questa portata non deve essere accompagnata immediatamente dalla traumaticità del voto per gli enti locali. Lo spirito è quello di garantire un passaggio graduale ma definitivo. L’obiettivo di questo emendamento erano i sindaci-parlamentari, ma credo che nella interpretazione della norma possa rientrare anche il viceministro Vincenzo De Luca».
Fonte Corriere del Mezzogiorno.it


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