Martin aveva 25 anni, un lavoro che non sopportava e un affitto da pagare. Trascorreva le sue giornate a consegnare pizze su un motorino rosso. Le prime volte era stato anche piacevole, ma dopo 5 mesi di consegne ne aveva le scatole piene. Suo padre era all’ospizio e sua madre era letteralmente scappata in Belgio pur di non sopportare il marito. Martin aveva un fratello e una sorella; Greg e Holly. Greg era più grande di lui, un uomo estremamente furbo, sempre in cerca di qualcuno da raggirare. Viveva di espedienti. Martin non lo vedeva da un po’. Holly era la più piccola, aveva solo 22 anni e un sogno: diventare attrice. Era abbastanza brava, ma non aveva nessuna conoscenza, quindi esclusa una gran botta di fortuna non aveva tante speranze. Martin lo sapeva ma non lo faceva capire a sua sorella. Si limitava ad assecondarla e il più delle volte anche troppo. Holly viveva con lui. Le voleva un gran bene e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male. Greg invece viveva la sua vita altrove e a Martin non importava minimamente. A lui bastava provvedere a se stesso e a sua sorella. Si era predisposto mentalmente anche alla possibile notizia improvvisa della morte di Greg, visto il suo modo di vivere. In fin dei conti Martin non se la passava poi così male. Lo stipendio da fattorino gli permetteva di mangiare, comprare vestiti e accontentare anche sua sorella. Il vero problema era il suo capo. Un tipo alquanto lunatico e poco affidabile. Avrebbe potuto licenziarlo da un giorno all’altro. Martin quindi andava ogni giorno al lavoro con la paura di trovarsi col culo a terra in men che non si dica. Una sera Martin e Holly stavano cenando quando squillò il telefono. Martin rispose. Dalla sua espressione Holly aveva già capito quel che c’era da capire. Greg aveva truffato una signora anziana entrando in casa sua e fingendosi un esattore delle tasse. Ora era in gabbia ed aveva chiamato Martin per pagare la cauzione. Martin non ci pensò minimamente e troncò la conversazione con un “La prossima volta ci pensi due volte prima di fare qualcuna delle tue furbate”
Martin sapeva che da quel giorno Greg lo avrebbe odiato, ma lui non poteva farci niente se la natura aveva dato al fratello maggiore un cervello già fuso prima di essere usato. Lui doveva pensare a vivere in tranquillità con la sorella. Un mese dopo la telefonata di Greg, durante una tranquilla sessione di lavoro Martin fu incaricato di consegnare delle pizze ad una persona che purtroppo conosceva: Steve Olsson.
“ Non quello, no! “ imprecò Martin sottovoce quando il nome fu pronunciato dal suo capo. Steve Olsson era stato uno dei suoi peggiori nemici al liceo. Era figlio di un ricchissimo petroliere e per questo motivo possedeva grande fama e rispetto in quel liceo di idioti dove era finito Martin. Una volta durante le lezioni Steve provocò Martin e quest’ultimo lo spinse contro l’armadietto urlandogli contro. Tutti avevano visto che era stato Steve ad iniziare, ma ironia della sorte, fu incolpato proprio Martin. Dopo il liceo Steve aveva ereditato la compagnia petrolifera del padre. A 25 anni possedeva un impero. Martin lo odiava a morte e la prospettiva di presentarsi nella sua villa in veste di fattorino gli dava la nausea. Ma pensò a sua sorella e al loro affitto, e mettendo da parte l’orgoglio si incamminò verso l’abitazione di Olsson. Suonò il campanello e vide il suo acerrimo nemico in vestaglia, con un sigaro in bocca aprire la porta. Steve non lo riconobbe ma esclamò con il suo tono da montato:
“ Era ora, piccolo fattorino! E non osare entrare in casa mia! Vattente subito prima che ti prenda a calci, altro che mancia!! “ Martin sentì le sue guancie arrossarsi, il sangue che gli ribolliva dentro le vene. Per un secondo dimenticò tutto e tutti,dimenticò addirittura di chiamarsi Martin Stockdale e di avere un affitto e una sorella. Si scagliò verso Steve e lo colpì in pieno viso con un diretto. Il miliardario cadde all’indietro e si trovò con il sedere stampato sul suo zerbino da 250£. Martin se ne andò per evitare di colpirlo nuovamente ( e quindi evitare guai seri). Mentre era sul motorino pensò a quanto forte lo aveva colpito. Forse gli aveva rotto qualche dente. “ Bene! “ Pensò
“ Dovrà sborsare un po’ di soldini per farsi aggiustare la mascella!” Sapeva di aver commesso un gesto che forse gli avrebbe fatto perdere il lavoro. Ma quando veniva ferito in questo modo Martin diventava stranamente violento. Non ci pensò più.
Il giorno dopo il capo lo chiamò alle 5 del mattino e lo avvisò che da quel giorno non era più un suo fattorino. Doveva restituirgli il cappello della pizzeria. Martin lo gettò in un lago.
“ Coraggio! “ pensò. “ Mi troverò un nuovo lavoro, poca gente ha voglia di spaccarsi la schiena ed io ho tanta buona volontà “
Si sarebbe cercato un nuovo lavoro. Avrebbe pagato l’affitto con regolarità. E anche a costo di rimetterci tutti i suoi soldi avrebbe fatto diventare Holly un’attrice.

Gabriele Vito


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