“La strada da noi intrapresa nel 2007 è quella vincente. Ovunque. L’esperienza civica non è certo finita a Gaeta. Anche la coalizione di Mitrano contiene più liste civiche che partiti e, se guardate bene, in consiglio comunale saremo più civici che esponenti di partito”. Non ha perso certo la sua grinta Antonio Raimondi, sindaco di Gaeta fino al ballottaggio e ora consigliere di opposizione. La sua prima conferenza stampa da perdente non è certo caratterizzata da toni mesti o verifica degli errori commessi. Tutt’altro. La sede del Movimento Progressista, in via Roma, ospita una conferenza tra le più partecipate di cronisti. Manca Lazio TV e manca ovviamente TMO, l’emittente oscurata (pare dopo la denuncia di un esponente del PdL)  per “non dare voce all’opposizione”, come sottolinea lo stesso Raimondi dietro precisa domanda. “Un’enorme perdita per Gaeta – aggiunge- e non solo per noi che, in campagna elettorale, siamo stati penalizzati e stritolati da altri mezzi d’informazione”. E subito la frecciata: “Una volta utilizzare questi metodi si chiamava fascismo”. Ora? Ora Raimondi si prepara ad un’opposizione “molto dura ma costruttiva”. Con Marina Costabile non farà ostruzionismo (“non abbiamo la matarazzite, noi”!) , ma si opporrà a tutti quei provvedimenti che non saranno a favore dell’autonomia e dello sviluppo equo di Gaeta. Combatterà per non far approvare atti “chiaramente a favore delle caste”, le stesse (politiche, economiche e finanche ecclesiastiche) che -dice- hanno favorito l’ascesa di Mitrano al governo della città. Errori commessi? “Credevamo che per essere rieletti bastasse aver governato bene -spiega Raimondi- risanare il bilancio, fare grandi eventi, dare visibilità a Gaeta, dimostrare il coraggio avuto in precise scelte amministrative, progettare lo sviluppo futuro più che risolvere problemi immediati”. Ma – e qui il discorso si fa “alto” e tocca la politica internazionale- la crisi economica mondiale ha spaventato i cittadini, ne ha indebolito le certezze e “portato a guardare più a brevissimo termine”, a premiare col voto chi ha promesso l’impossibile (posti di lavoro in primis). L’analisi del voto, in Italia come in Europa, porta Raimondi a una conclusione sola: “se prima della crisi 9 sindaci in carica su 10  venivano riconfermati; oggi -e lo dicono i dati ANCI- 7 su 10 perdono”. Si punisce chi governa, per reazione ai disagi in aumento. In Europa come da noi.  A Gaeta, in particolare, la presenza di 8 candidati al primo turno (con 28 liste e ben 437 candidati al consiglio), ha reso la competizione ancora più complessa. Mitrano stesso si augurava di vincere subito, di vincere quasi facile, vista la “macchina elettorale efficiente, i mezzi economici, gli appoggi imponenti”, e invece ha dovuto affrontare il secondo turno vincendo poi con l’aiuto finanche del centrosinistra. “Non discuto la vittoria -spiega Raimondi- democraticamente l’accetto. Però faccio notare che abbiamo avuto meno votanti al ballottaggio (circa il 10%) e che il 40% degli aventi diritto non ha votato per Mitrano. Anzi per l’esattezza il nuovo sindaco ha preso meno voti di quanti presi io nel 2007”. La vittoria è netta, ci mancherebbe, però , di fatto, Raimondi crede che Mitrano debba ringraziare per questo più il centrosinistra che il centrodestra (ovviamente quelli dei “trombati al primo turno”). “La sinistra aveva 3 candidati -spiega- che non mi hanno appoggiato apertamente. Anzi, alcuni sono venuti a propormi un apparentamento pur sapendo che non era fattibile! La mia risposta è stata: non posso sconfessare cinque anni, non posso apparentarmi con formazioni che hanno buttato solo fango su di noi. Però ho proposto assessorati sia alla Rosato che a Di Maggio…e pure il vice sindaco avrebbero avuto… potevano scegliere persone e deleghe…ma, lo sapete, entravano in consiglio solo se vinceva Mitrano”… E qui la certezza: “Altro che lasciare liberi gli elettori! Hanno dato indicazioni precise: non andare a votare o votare Mitrano”. E ora farete tutti insieme opposizione? Con quale credibilità? “Vedremo subito -dice Raimondi- se quella loro sarà “vera” opposizione o fatta tanto per fare”. Intanto ci penserà lui a “far vedere come si fa opposizione” e come  si può restare civici e fare politica a livello comprensoriale e non solo cittadino… Già ha molto da ridire su alcuni provvedimenti presi da Mitrano che, ad esempio, “non riesce a trovare la quadra degli assessori”. I parcheggi sotterranei e il bando bloccato, altro esempio:  si tratta di “intoppo burocratico o di precise volontà di qualche consigliere”? E poi: perchè Mitrano non si è ancora dimesso da commissario del parco? Come farà a fare il sindaco di Gaeta e il dirigente del Comune di Fondi? Raimondi, con i suoi movimenti che si stanno ricompattando, non aspetta altro che “allargare il raggio d’azione della sua politica”, certo che potrà portare un contributo importante anche dal ruolo che l’elettorato gli ha dato. E il Pd? “Non prendo tessere -dice- tranquillizzate pure Moscardelli, l’ho visto troppo in fibrillazione ultimamente”… E a Mitrano cosa dice? “Il confronto che non ha voluto avere con me in campagna elettorale lo faremo ora in aula consiliare e, per lui, sarà molto dura perchè non lo potrà più evitare”. Qualcuno diceva che Raimondi, non facendo più il sindaco, se ne sarebbe andato da Gaeta… “Mi spiace per chi lo sperava ma 4059 voti sono un’attestazione importante di fiducia e dobbiamo lavorare per tornare a vincere e far comprendere la bontà della nostra proposta”.

sc

 


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