Dopo molti decenni di incuria e di abbandono, finalmente viene riportato alla luce il Mausoleo del console romano Lucio Sempronio Atratino, monumento funerario circolare costruito intorno al 20 a.C., contemporaneo quindi a quello di Lucio Munazio Planco, entrambi tra i primi di questo genere ad essere realizzati, su modello del Mausoleo di Augusto che risale al 29 a.C. Dal 1° maggio la maestosa costruzione a pianta circolare è visibile anche di notte grazie ad un accurato sistema di illuminazione che conferisce al monumento un particolare effetto cromatico.

Nella serata del 1° maggio, il commissario straordinario del Parco Regionale Riviera di Ulisse Cosmo Mitrano ha dato il via all’accensione dei riflettori insieme a Sabina Mitrano, dottore di ricerca in Storia Antica dell’Università La Sapienza di Roma e allo storico Luigi Cardi, professore emerito di Geografia presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Dopo i lusinghieri risultati conseguiti lo scorso anno con la riapertura al pubblico del Mausoleo di Lucio Munazio Planco, Il Parco ha avuto in affidamento anche quest’importante monumento dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio.

Dopo i necessari interventi di pulizia, Mitrano ha voluto dare risalto alla struttura monumentale dotandola di un «sistema di illuminazione che rende merito alla maestosità dell’edificio, nonostante sia stato spoliato del suo rivestimento in età medievale per la costruzione di altri monumenti gaetani, primo fra tutti il campanile del duomo». Tuttavia, Mitrano sottolinea che «resta importante il suo legame con la città e col quartiere che da esso prende il nome, poiché la tomba ha partecipato alle varie vicende storiche di cui la città è stata protagonista nella storia, fino a divenire nel corso del 1900 ricovero per animali». «L’edificio monumentale – conclude – dovrà essere sottoposto ad una serie di interventi di manutenzione e messa in sicurezza prima che possa essere aperto al pubblico».


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