mondorosa

“Una donna viene uccisa mediamente ogni due giorni e mezzo” questo affermano le statistiche in maniera fredda e chiara. E questo dato, purtroppo, non ci sorprende.

Durante l’anno appena trascorso più di cento sono stati gli agghiaccianti omicidi che hanno visto come protagonista proprio la donna, spesso anche molto giovane. Per non parlare poi dei casi di violenza, in continuo aumento. E se si considera che si sta parlando dell’ Italia e non di un paese sottosviluppato, la situazione diventa ancora più triste.

Nonostante l’impegno delle tante associazioni che si schierano dalla parte delle donne sostenendole ed incoraggiandole, spesso anche tramite i cosiddetti “numeri rosa”, niente sembra cambiare.  Ancora più assurdo è considerare che spesso gli assassini si nascondono proprio dietro i volti più familiari, quelli che quella stessa donna ha amato per una vita: mariti, genitori, figli, fratelli. La lista è lunga e per quanto molte storie sanno di incredibile e inverosimile, la cronaca non mente e soprattutto non tace gli orrori di cui si veste la nostra amata nazione.

E ci si chiede:  “Ma perché nel ventunesimo secolo, ancora al centro di questi tragici avvenimenti deve esserci il gentil sesso?”

Si discute sul femminismo, su quanto la donna si sia emancipata, su quanto le cose siano migliorate, su come la posizione della donna italiana ormai sia al pari di quella dell’uomo eppure i dati, le orrende storie mostrano altro. Ancora donne fragili, nelle mani di uomini malvagi e senza scrupoli. Donne maltrattate dai propri mariti, picchiate e violentate. E donne che non denunciano. Mamme che nella cattiva convinzione di salvare i propri figli da traumi e dispiaceri, tacciono, nascondendo i lividi e il dolore.

Ma in realtà le donne cosa pensano quando leggono di questi sconcertanti eventi? Quando la cronaca nera diventa così vicina?

Questa rubrica nasce proprio per dar voce all’universo femminile che non sempre, fortunatamente, vive in condizioni così sofferenti ma che ogni giorno si sente chiamato in causa perché a perdere la vita è una sua amica, una sua concittadina, una donna sensibile come lei.

E non si parlerà di soli delitti contro le donne ma anche del loro modo di vedere il mondo, i fatti di cronaca, insomma un “Mondo Rosa”.

 

Annacaterina Scarpetta


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